Per gestire un’agenzia di viaggi bisogna innanzitutto scontrarsi con alcuni concetti piuttosto concreti. Ok, voi subito immaginate la vita di un agente di viaggio fatta solo di avventura e percorsi spericolati, ma per trasformare tutti questi stimoli in un’effettiva fonte di reddito è necessario fare i conti. Letteralmente.
Agenzia di viaggi, un sogno che può diventare realtà
E’ vero, un agente di viaggio è una figura affascinante, che sperimenta, guida, mostra. Ma la verità è un’altra: l’organizzazione di itinerari non è solo divertimento, soprattutto per chi apre la propria agenzia di viaggi. Avere dei ricavi è difficile, soprattutto perché la concorrenza è davvero tanta e i clienti oggi sono più esigenti. Pensate che ormai tutti possono facilmente strutturare un proprio percorso e quindi il mestiere dell’agente di viaggio è stato un po’ declassato.
Siete pronti alla grande avventura della vostra agenzia di viaggi?
In fin dei conti cosa serve? Innanzitutto abbandonate l’idea di viaggi gratis e quotidiani: un agente di viaggi non è un pilota di aerei che vola da un continente all’altro ogni giorno. La vostra funzione è quella di predisporre il giusto itinerario rispetto alle richieste di chi si rivolge alla vostra agenzia di viaggi per organizzare una piacevole vacanza.
Questo comporta un dialogo con le strutture ricettive, il tenersi informati sulle pratiche doganali, monitorare gli spostamenti e le escursioni e mettere a disposizione guide turistiche e traduttori. Mettete in conto anche di dover assistere i traveller per ogni tipo di imprevisto.
Un agente di viaggio è al servizio degli altri
Scordate parole come relax e riposo: il vostro mantra girerà attorno a responsabilità e sacrificio. Che voi scegliate di aprire la vostra agenzia di viaggi con la formula del franchising oppure no, la partenza vera e propria è una sola: la proposta e la vendita dei pacchetti organizzati dai tour operator.
In questo senso è avvantaggiato chi viaggia molto, semplicemente perché conoscerà meglio le varie difficoltà tecniche e burocratiche da affrontare: parliamo di visti, di controlli doganali, dei documenti per i minorenni. E poi delle prenotazioni, degli eventuali cambi di valuta e orario, così come delle stagioni, del clima e chi più ne ha più ne metta.
Segue poi la selezione del fornitore che sembra più competente: non è una decisione facile perché il settore turistico è arrivato alla saturazione e il gioco al ribasso è diffusissimo.
I tour operator: cosa sono e come funzionano?
Sono delle grandi organizzazioni che basano la propria attività sulla creazione di pacchetti turistici completi, quindi che includono tutti gli aspetti di cui abbiamo parlato prima. E adesso arriva spontanea la domanda: e allora che differenza c’è con un’agenzia di viaggi?
Effettivamente, spesso lo stesso agente di viaggio si occupa di questi aspetti, proponendo dei pacchetti predefiniti e a 360 gradi. Alcune volte, però, chi apre una sua agenzia di viaggio non ha ancora maturato l’esperienza necessaria a gestire tutti i fattori e deve instaurare le collaborazioni utili allo scopo con i Paesi di destinazione. Ed ecco perché, soprattutto agli inizi, un agente di viaggio può ritenere utile rivolgersi ai tour operator e poter contare su una rete già consolidata.
Diciamo che nella maggior parte dei casi, agenzia di viaggio e tour operator collaborano: la prima ricopre più che altro il ruolo di intermediario tra cliente e grande organizzazione.
Quali sono i requisiti necessari per aprire un’agenzia di viaggi
Questo tipo di attività sono regolate dalle singole regioni, quindi le norme possono variare da luogo a luogo. In ogni caso, tappa obbligata è il presentare la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) alla provincia o al Comune, insieme agli altri documenti necessari. Allo stesso tempo bisogna – ahimè – fare la fila in banca per ottenere la fideiussione.
Di solito è imprescindibile la presenza di un direttore tecnico autorizzato. Altri casi richiedono che il titolare dell’agenzia di viaggi possieda non solo l’abilitazione in qualità di gestore di pubblico esercizio, ma anche un titolo di studio o certificazione per il settore turistico. E da qui spesso l’obbligo di frequenza di qualche corso di formazione con tanto di esame finale svolto presso gli uffici provinciali o regionali.
Dopo alcuni mesi di attesa da parte degli enti di riferimento, si procederà con i controlli effettuati dalle autorità provinciali.
Quanto costa aprire un’agenzia di viaggi?
Dipende – ma va? Se decidete di appoggiarvi ad un franchising avrete delle spese diverse da quelle che dovreste affrontare nel caso sceglieste la via dell’indipendenza. Comunque la si veda però, l’investimento per far partire una start up esiste e non è poco. Tenete conto di un capitale iniziale di 30.000 o 40.000 euro (tirate il fiato).
Pro del franchising: avrete a disposizione arredamento, attrezzatura, assistenza, a disposizione. Contro: limiti nella personalizzazione dell’ambiente e obbligo di un tetto di fatturato annuo.
La terza via dell’agenzia di viaggi online
Non è davvero necessario far capire perché questa è un’opzione allettante al giorno d’oggi. In primis, tutti ormai vivono sul web. In secondo luogo, ogni discorso burocratico e amministrativo si semplifica rispetto alla gestione di un ufficio offline. E, grande vantaggio, le spese si riducono all’osso.
Come distinguersi?
Una soluzione può essere quella di rivolgersi ad un target di nicchia. Questa è una libertà che gli agenti di viaggi indipendenti si possono permettere, quindi tutti coloro che sono sganciati da logiche di brand e che siano specializzati in qualche campo. Ad esempio, un agente di viaggio potrebbe preferire concentrarsi su determinato ambito come ad esempio i viaggi di nozze o le escursioni in montagna.
I modi per avere successo ci sono, basta solo muoversi per bene tra burocrazia e incombenze: un bel viaggio nel mondo del lavoro vi aspetta!