La sigla Angi vi dice qualcosa? No? E se invece provassimo a sciogliere l’acronimo in Associazione Nazionale Giovani Innovatori, cambierebbe le cose? Non vi preoccupate. Se non sapete bene di cosa stiamo parlando, vi possiamo capire. Questa organizzazione, infatti, è nata appena più di un anno fa, nel gennaio 2018 a Roma. Per esser ancora più precisi, nell’aula dei gruppi della camera dei deputati. La sua creazione dunque è recente e per questo siete perdonati: ma ora non ci sono più scuse. Per chi ha un’idea di imprenditoria giovanile è il momento di aggiornarsi.
Sappiamo, grazie allo studio svolto dal titolo “Millennials tra politica e mondo del lavoro”, condotta da GPF Inspiring Research, che il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni pensa di avere difficoltà nel trovare lavoro in Italia per “le scarse risorse per avviare un’attività”, mentre il 37% per “la poca comunicazione tra domanda e offerta di lavoro”. Bene: con un’associazione come Angi, questi ostacoli sono superati.
Angi: che cos’è e di cosa si occupa
I focus su cui l’Angi concentra i suoi sforzi sono molteplici. Parliamo di tutto ciò che ricade all’interno del macro settore dell’innovazione tecnologica e nelle attività portate avanti da giovani. Questa associazione è la prima non profit a livello nazionale che impegna le sue risorse esclusivamente allo sviluppo innovativo. Ciò avviene grazie anche all’aiuto della Commissione Cultura del Parlamento europeo, oltre che con il sostegno dell’Intergruppo Parlamentare Innovazione e dei rappresentanti della società civile. Un altro supporto, infine, arriva dalla stessa classe dirigente.
Il manifesto dell’Angi
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Proprio in occasione della sua nascita è stato reso pubblico il manifesto che sta alla base dell’Angi, insieme al programma di rilancio in chiave innovativa della società italiana. A questo grande evento, l’adesione è stata eclatante: sono contati sul posto oltre 300 ragazzi e startupper.
In quel momento gli obiettivi dell’Angi sono stati dichiarati dal Presidente Gabriele Ferrieri. Tra questi c’è innanzitutto la volontà di esser un punto di riferimento per coloro che vogliono portare innovazione e hanno bisogno di risorse per attuare i loro piani di svolta.
Gabriele Ferrieri, ha presentato così l’Angi: “La maggior parte delle realtà che oggi operano in Italia sono verticali. Non permettono il dialogo tra i vari attori, ma finiscono sempre col comunicare a quell’1% della popolazione che già conosce perfettamente le tematiche dell’innovazione. Con Angi volevamo creare un’organizzazione no profit che avesse come scopo quello di rispondere ad esigenze che non avevano ancora trovato soluzione. Le nostre parole chiave sono innovazione, giovani e sinergia.
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Oggi possiamo dire di aver mosso un primo grande passo verso il perseguimento della mission: proporci in Italia e nel mondo come punto di riferimento per l’innovazione. Sviluppandola in tutte le sue declinazioni e in piena sinergia fra tutte le realtà e gli operatori del mondo dell’#innovazione. Dalle startup a chi ha un’idea da realizzare, dalle associazioni di categoria alle Università. E poi dalle agenzie governative fino al parlamento italiano ed europeo”.
O per dirla meglio insieme a Roberto Baldassari, Direttore del Comitato Scientifico dell’Angi e Presidente di GPF Inspiring Research: “L’Angi offre una grande opportunità ai giovani che vogliono fare innovazione in Italia perché li mette in contatto con le grandi aziende. Quindi la duplice veste dell’Organizzazione è quella di mettere in collegamento gli innovatori e chi li può aiutare nel realizzare i propri progetti”.
Investire sui giovani innovatori
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Effettivamente uno dei temi portanti della filosofia dell’Angi, è proprio quello collegato allo stimolo dell’imprenditorialità giovanile, a partire innanzitutto dalla formazione. I giovani infatti devono poter avere l’opportunità di avere le competenze su cui sviluppare nuove tecnologie, nuove forme culturali, così da poter contare su soft skills che siano in grado di mettere in contatto privati e pubblico, università e aziende o anche le associazioni di categorie con gli organi istituzionali nazionali e internazionali.
Ancora le parole di Roberto Baldassari sono essenziali: “Per esempio, una startup innovativa è stata messa in contatto con un sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri per realizzare dei progetti per il voto degli italiani all’estero. Inoltre Gabriele Ferrieri, nasce come giovane innovatore con iCarry, startup che ha ricevuto il premio speciale gala Lab ed è una piattaforma logistica che ha avuto un notevole riscontro nella grande distribuzione”.
L’Angi premia i progetti dei startupper
Le nuove generazioni sono un po’ il core business dell’Angi, che ha accettato la sfida di un mercato del lavoro nella morsa della crisi economica, contrastandola con il progresso e l’investimento nelle nuove menti italiane.
Dovete quindi intendere l’Angi come un trampolino di lancio per le imprese che vogliono spingere l’Italia verso l’eccellenza tecnologica. Come afferma il Direttore del Comitato Scientifico dell’Angi: “L’anno scorso abbiamo premiato Bebe Vio come giovane innovatrice e le è stato attribuito l’Innovation Leader Award. L’Angi aiuta a livello personale, di startup e mette in contatto anche con gli incubatori quindi è un punto di unione tra diverse realtà”.
Quindi i progetti considerati più validi e in grado di evolversi vengono promossi attraverso il Premio Nazionale Angi, un riconoscimento che solo le migliori idee dei giovani startupper possono conquistare. Questa competizione è salutare, perché incita le menti eccellenti a far progredire la ricerca sia tecnologica che scientifica, portando avanti l’innovazione digitale. Sono aperte anche per l’edizione 2019 le iscrizioni per mettersi alla prova, confrontandosi con le altre eccellenze italiane.
Le iniziative dell’Angi
Incentivare la formazione e stimolare la cultura dei giovani innovatori sono operazioni che prendono piede attraverso l’organizzazione di convegni e seminari con tema “innovazione” sparsi su tutto il territorio italiano. L’Angi provvede a formulare corsi formativi e di aggiornamento, disponibili per tutti gli associati. L’Associazione trova la sua forza nelle tante collaborazioni strette per partire: dall’Università agli enti pubblici e a quelli privati, tutti si sono uniti per raggiungere l’obiettivo comune dell’innovazione.
Ma l’Angi si occupa anche della creazione di iniziative legate all’Hackathon e a piani di Open Innovation, sempre e comunque mantenendo il legame con aziende e istituzioni. Il punto resta quello di promuovere i progetti a carattere sociale e di crescita del Paese, anche oltrepassando i limiti nazionali. In tal senso è importante sottolineare una recente evoluzione dell’Angi, che ora ha inaugurato una nuova sede a Parigi. E’ un primo passo per l’associazione verso la sua espansione internazionale.
Per iniziare a far parte di questo percorso verso il futuro del Paese dovete solo pagare una quota d’iscrizione di 50 euro, poi compilare il modulo disponibile al seguente link. Dopodiché, non vi resta che aprire le menti e lasciarvi invadere dal sacro spirito degli startupper!