In tutto il mondo, l’Italia è considerata un’eccellenza e un Paese di artigiani e di piccole imprese di altissima qualità. La manifattura italiana è la seconda dell’Unione europea, solo la Germania fa meglio, e rappresenta un traino per l’economia della nazione e della comunità.
Per molte di queste imprese, la sfida del nuovo millennio è l’export: se i grandi marchi vantano una vasta rete di distribuzione in tutto il mondo, infatti, per le piccole e microimprese può essere più complesso affrontare il mercato globale e trovare i giusti intermediari per proporre i propri prodotti fuori dal paese. Una scelta che comunque obbliga a spartire i profitti con agenti e altri soggetti della catena di distribuzione.
La digitalizzazione può venire incontro alle aziende manifatturiere
Un buon portale e-commerce multilingua può attirare i potenziali clienti da ogni parte del mondo, se supportato da una buona strategia di comunicazione, creando quindi un canale di vendita diretto con l’azienda.
Si tratta di una risorsa da non sottovalutare, anche osservando come le abitudini di acquisto online sono cambiate con la pandemia, anche solo nel nostro Paese (link articolo trend e-commerce). Si tratta di uno strumento fondamentale in una strategia di vendita ormai, per intercettare clienti al di fuori della distribuzione fisica, che non deve essere sottovalutato.
Un e-commerce richiede molte competenze tecniche, informatiche, giuridiche
Oltre alla creazione del portale in sé, è necessario creare contenuti ottimizzati per posizionare al meglio il sito sui motori di ricerca, creare campagne di sponsorizzazione per farlo conoscere, ottimizzare il percorso di acquisto digitale e gestire e tutelare i dati sensibili dei clienti.
Se si desidera creare un portale che si rivolga al mercato internazionale, inoltre, tutti i suoi contenuti (pagine, presentazioni, schede prodotto) devono essere tradotti in ciascuna lingua che si vuole rendere disponibile. Un traduttore professionista deve lavorare o verificare tutti i testi in modo che siano corretti e comprensibili anche da un madrelingua.
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È comprensibile che quindi dotarsi di un portale e-commerce che si rivolga anche al mercato internazionale è un investimento importante. Ecco perché entra in gioco il Bonus per l’Export Digitale
Come funziona il Bonus per l’Export Digitale
Questo progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia ICE a sostegno dell’internazionalizzazione è un contributo a fondo perduto di 4.000 euro a fronte di spese ammissibili non inferiori a 5.000 euro per l’acquisto di soluzioni digitali o di 22.500 euro, nel caso di reti e consorzi, a fronte di spese ammissibili non inferiori a 25.000 euro.
La misura ha l’obiettivo di sostenere le micro e piccole imprese manifatturiere nelle attività di internazionalizzazione attraverso soluzioni digitali come:
- realizzazione di siti e-commerce e/o app mobile
- realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per amplificare la presenza online attraverso attività di digital marketing (e-commerce, campagne, presenza social) adatte al settore di competenza
- servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano
- iscrizione e/o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing
A chi si rivolge il contributo
Il contributo è rivolto alle piccole e microimprese manifatturiere iscritte al registro delle imprese, quindi:
- Società
- Ditte individuali
- Artigiani
- Reti
- Consorzi
Si definisce Microimpresa un’impresa con un numero di dipendenti inferiore a 10 e con un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.
Si definisce Piccola impresa un’impresa con un numero di dipendenti inferiore a 50 e con un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.
È inoltre necessario avere un codice ATECO associato alle attività manifatturiere (ATECO C dal 10.00.00 al 33). Tra queste, si possono trovare:
- Industrie alimentari
- Industria del legno e dei mobili
- Confezione di articoli di abbigliamento, di articoli in pelle e pelliccia
- Fabbricazione di prodotti in metallo
- Altre attività manifatturiere: gioielli, macchinari e apparecchiature, stampa, pelle, gomma, plastiche, chimici, elettronica, elettromedicali
Come si richiede il Bonus Export Digitale
Richiedere il Bonus per l’Export Digitale è semplice e veloce, bastano pochi minuti per compilare e trasmettere la domanda.
Una volta effettuato l’accesso con SPID al portale di Invitalia, è necessario selezionare la misura Bonus per l’Export Digitale.
La procedura informatica è interamente guidata e, nella sezione “Presenta la domanda”, sono presenti i manuali guida per la compilazione e trasmissione della domanda.
Al momento il contributo procede fino a esaurimento fondi residui, quindi consigliamo di presentare la domanda quanto prima. Nuovi aggiornamenti saranno pubblicati sul portale di Invitalia.