Cambiare lavoro a 40 anni è spesso una decisione presa più per necessità o per cause di forza maggiore che per una semplice voglia di cambiamento. Spesso, anzi, si ha molto timore di questo passo, obbligato o meno, anche se non si sopporta più quello che si sta facendo. Il motivo principale è presto detto: anche se si ha accumulato molta esperienza, si ha paura del cambiamento di carriera, che potrebbe rappresentare un vero e proprio salto nel buio.
A questo punto viene da chiedersi:
E’ possibile cambiare lavoro a 40 anni?
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Cambiare lavoro è difficile a qualsiasi età, ma è sempre possibile. E’ ovvio che chi pensava di avere una carriera e un posto di lavoro “sicuri” e una lunga carriera alle spalle trovi più difficoltà, al punto da considerare praticamente impossibile dare una svolta alla propria vita, professionale e personale. Questa mentalità negativa, il pensare di essere dei falliti e di non farcela a trovare un nuovo lavoro, non stiamo nemmeno a sottolinearlo, è estremamente deleteria.
Cambiare lavoro a 40 anni è possibile, può anzi essere l’occasione giusta per mettersi finalmente a fare quello che ci piace, intraprendere una professione che ci piace davvero, affrontare nuove sfide e trovare nuovi stimoli. Per fare tutto questo bisogna armarsi di coraggio, pazienza, determinazione e passione, ma non basta. E’ necessario anche analizzare quali sono le proprie ambizioni e le proprie competenze per trovare l’ambito più adatto in cui reinventarsi.
Le motivazioni per cambiare lavoro dopo i 35/40 anni
Non sempre quella di cambiare lavoro a 40 anni è una decisione che si subisce, vuoi per un licenziamento, vuoi per il fallimento della realtà in cui si lavorava. Molte persone sono invece spinte a questo cambiamento da una insoddisfazione profonda per quello che stanno facendo nella propria vita lavorativa. Quali sono i segnali che è necessaria una svolta? Siete davvero pronti a cambiare lavoro oppure si tratta di una situazione transitoria, di un semplice momento di demotivazione? Vediamo gli aspetti a cui dovresti proprio prestare attenzione:
- il vostro lavoro vi fornisce ancora stimoli e gratificazioni? Le vostre attività hanno ancora un senso per voi o sono solo mansioni da svolgere in maniera routinaria per arrivare a fine mese?
- com’è il clima nel vostro ambiente di lavoro? Riuscite a lavorare in maniera tranquilla e avete un buon rapporto con i colleghi oppure c’è una situazione di costante tensione? Vi sentite supportati nei momenti di difficoltà professionale oppure dovete cavarvela da soli?
- Come va con i superiori? Riuscite facilmente a comunicare con loro? Li ritenete professionisti capaci oppure sono figure inutili, messe lì a “scaldare la sedia”?
- La domenica sera è sempre un dramma, peggio di quando andavate a scuola? Arrivate ad avere disturbi fisici come mal di pancia o mal di testa? Forse questo è il segnale da prendere maggiormente in considerazione…
- Contratto e stipendio vi soddisfano? Tra tutti, questo è forse l’aspetto meno rilevante, se tutto il resto va bene. E’ comunque un fattore da non sottovalutare.
Avete risposto con sincerità a tutte queste domande? A questo punto dovreste avere qualche elemento in più per capire se è il momento di cambiare lavoro oppure se potete provare a cambiare quello che non funziona della vostra situazione attuale.
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Come cercare lavoro a 40 anni?
Avete deciso di lanciarvi in questa sfida oppure vi trovate vostro malgrado in questa situazione. Bene, sappiate che in ogni caso ci sono dei consigli utili per cambiare lavoro a 40 anni.
- Partire da se stessi è sempre il primo passo. E’ bene prendersi un momento di tranquillità e analizzarsi, individuando con sincerità quali sono le vostre competenze, esperienze e attitudini in vista della nuova occupazione a cui puntate. E’ anche il momento di prendere in considerazione hobby ed esperienze non lavorative che però possono tornarvi utili.
- Analizzare il mercato. Questo vuol dire considerare la domanda, il target di riferimento del settore, la concorrenza per capire se il vostro progetto è fattibile.
- Compensare le vostre lacune. Prima di rimettersi sul mercato, una delle mosse vincenti è quella di capire quali sono gli aspetti della propria preparazione che hanno bisogno di essere sviluppati, aggiornati o creati da zero. Se non vi sentite pienamente qualificati per il nuovo ruolo a cui aspirate potete prendere in considerazione l’idea di frequentare dei corsi di formazione specifici.
- Essere positivi, ma sempre realistici. Va bene vedere tutto rosa, ma questa mentalità positiva non deve arrivare al punto da distorcere la realtà.
Gestire il cambio di lavoro a 40 anni: i pro e i contro
Cambiare lavoro a 40 anni significa essere più maturi e consapevoli delle proprie capacità, e anche avere più esperienza. Questo è sicuramente un grosso aiuto nel momento in cui si prendono in considerazione gli ambiti in cui ci si vuole reimpiegare facendo tesoro delle proprie skills. Sappiamo che a questa età il desiderio di rimettersi subito in gioco, ma prendersi del tempo per curare la propria formazione e riempire eventuali lacune sarà sicuramente un buon investimento.
Di contro, a 40 anni è probabile che si abbiano impegni economici importanti, che siano il mutuo o la retta scolastica dei figli, e questo comporta una minore libertà di azione nel momento in cui si vuole cambiare lavoro.
Come scrivere un curriculum per cambiare lavoro a 40 anni
Gli addetti alle risorse umane in genere considerano le persona con più di 40 anni semplicemente dei candidati maturi. Per ambire al posto di lavoro desiderato, quindi, c’è bisogno prima di tutto di un buon curriculum vitae, che vi faccia spiccare tra gli altri candidati. Infatti voi, oltre alle competenze, avete dalla vostra una maggiore esperienza rispetto ai candidati più giovani, quindi cercate di valorizzare al meglio questo asso nella manica!
Come impostare il cv
E’ vero che non è necessario nascondere le date delle proprie esperienze lavorative per tentare di camuffare la propria età, ma non è utile nemmeno elencarle proprio tutte. Un curriculum così lungo di sicuro annoierebbe il recruiter, spingendolo a passare al profilo successivo. Mettete bene in evidenza i lavori che vi rendono idonei al posto a cui aspirate, dilungandovi un po’ di più su queste esperienze. Per le altre basteranno il nome del datore di lavoro, la durata del rapporto e il ruolo da voi ricoperto.
Non basate tutto sul numero di anni di esperienza
Il numero di anni di esperienza che potete offrire per tanti selezionatori non è così importante. Nel cv è meglio quindi puntare sulle competenze che avete acquisito e sulle prestazioni positive che avete offerto e che ritenete rilevanti per il ruolo che vorreste ricoprire.
Troppo qualificati?
Spesso si sente dire che si è “troppo qualificati” per un certo tipo di lavoro. A 40 anni questo può essere un rischio concreto: le numerose esperienze che avete accumulato molto probabilmente vanno oltre ciò che è richiesto. Come evitare che questo tesoro venga tramutato in un peso? Cominciate con l’omettere tutte le attività poco rilevanti, almeno per il posto per cui vi state candidando: potete sempre parlarne, se ritenete che sia il caso, in sede di colloquio.
Adesso vi sentite un pochino più pronti ad affrontare questo importante cambiamento? Raccontateci come è andata!