Per diventare agopuntore non basta improvvisarsi: si tratta infatti di una disciplina antica che, se applicata correttamente, può dare grandi risultati. Vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Cos’è l’agopuntura
Cominciamo dal principio: cos’è l’agopuntura? Si tratta di una forma di medicina tradizionale cinese che risale ad oltre diecimila anni fa. Il suo scopo è quello di ristabilire il giusto passaggio del qi, l’energia vitale che pervade ogni parte del nostro corpo attraverso i meridiani, tramite l’inserzione di aghi in punti specifici del corpo umano.
Questa forma di medicina si è diffusa anche in Europa a partire dal 1600 grazie all’opera del diplomatico francese G. Sulier de Morant, che ha portato le basi di questa disciplina anche in Occidente. A partire dagli anni Cinquanta, poi, ebbe inizio uno studio scientifico sull’agopuntura tramite riferimenti moderni che coinvolgono la biochimica e così via. Fa nel 1979, infine, che l’OMS ha dichiarato l’agopuntura clinicamente utile per il trattamento di alcune patologie.
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Agopuntura o acupressione?
Entrambe queste tecniche derivano dalla tradizione cinese e rientrano nelle cosiddetta medicina alternativa. Il presupposto di base è comune: nel nostro corpo scorre un flusso continuo di energia (chiamato qi) che scorre in canali chiamati meridiani. A volte questa circolazione può bloccarsi in alcuni punti, causando malessere e disturbi.
E’ qui che interviene l’agopuntore o l’acupressore, che attraverso la stimolazione cutanea di questi punti favorisce lo sblocco di questi punto e il fluire del qi. Questa pressione può avvenire tramite aghi, come nel caso dell’agopuntura, o con la pressione delle dita nel caso dell’acupressione, detta anche agopressione cutanea o digitopressione.
Il quadro normativo in Italia
La legge in Italia parla chiaro: l’agopuntura e l’acupressione possono essere praticate solo da medici abilitati. Chi pratica queste discipline senza essere in possesso di questo requisito fondamentale di fatto sta commettendo un atto illegale, punibile penalmente.
Non funziona così nel resto d’Europa: in Francia e nel Regno Unito, ad esempio, non è una professione regolamentata e chiunque si può iscrivere ad un corso di specializzazione per diventare agopuntore. Coloro che hanno conseguito questo titolo all’estero ma vogliono praticare la professione in Italia dovranno quindi attivarsi per il riconoscimento e l’adeguamento alla legge italiana, compreso il superamento dell’esame di Stato per ottenere l’abilitazione.
Come diventare agopuntore
Il prerequisito fondamentale per diventare agopuntore lo abbiamo già visto: è necessario essere medici. C’è anche da dire che sarebbe sufficiente la laurea in medicina e l’iscrizione all’albo dei medici per praticare l’agopuntura in maniera legale, senza che siano richiesti dalla legge ulteriori diplomi.
Per chi vuole intraprendere la professione di agopuntore, tuttavia, esistono dei corsi di agopuntura, accessibili ai soli medici, che spesso comprendono anche lo studio della medicina tradizionale cinese e della fitoterapia.
Non esistono corsi universitari di formazione medica per questa disciplina: ogni medico può quindi seguire privatamente corsi più o meno seri e qualificati, che possono durare da pochi mesi a qualche anno. Tenete comunque conto che un corso serie richiede in media tre anni di studio.
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I corsi per diventare agopuntore in Italia
La medicina tradizionale cinese in generale, e l’agopuntura in particolare, sono sempre più apprezzate e richieste anche in Occidente, Italia compresa. Nel nostro Paese il percorso per diventare agopuntore è lungo e impegnativo, ma è l’unico modo per diventare un professionista preparato e in grado di lavorare con tutte le carte in regola.
La formazione specifica per diventare agopuntore si effettua obbligatoriamente dopo aver conseguito una laurea in medicina. Ci sono corsi di specializzazione in agopuntura e acupressione validi: ad esempio ce ne sono alcuni, solitamente di durata quadriennale, riconosciuti dalla commissione ECM del Ministero della Salute. Anche la Scuola Tao di Bologna e di Milano e la scuola di Agopuntura di Firenze e di Roma propongono corsi indirizzati a medici o veterinari.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inoltre riconosciuto ufficialmente i Centri Internazionali di Formazione in agopuntura di Shanghai, Nanchino, Pechino e della Corea, così come i Corsi Europei di Formazione Avanzata in agopuntura-moxibustione in Francia, Inghilterra, Olanda e Belgio.
Ricordiamo però che chiunque abbia studiato Medicina all’estero, per poter lavorare nel nostro Paese, deve sostenere in Italia l’Esame di stato per poter esercitare l’Agopuntura.
In Italia questi corsi sono curati dall‘AIAM e dall’Istituto Paracelso, con sedi a Venezia, Roma e Palermo.
Le associazioni di riferimento
Come avviene per molte professioni, anche per l’agopuntura ci sono alcune associazioni di riferimento per il settore. In Italia troviamo la Federazione Italiana delle Società di Agopuntura (FISA), l’Associazione Italiana Agopuntura (A.I.A) e l’Associazione Italiana di Agopuntura-Moxibustione e Medicina Tradizionale Cinese (AIAM). A livello internazionale, invece, si può fare riferimento alla World Federation Acupuncture Society (WFAS).
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I disturbi che si possono trattare con l’agopuntura
L’uso di queste tecniche trova largo uso nella cura di disturbi e patologie come, ad esempio, mal di schiena, dolori alle articolazioni, artrite reumatoide, lombosciatalgia, nausea in gravidanza, gastrite, asma, congiuntivite, diabete, emicrania, infertilità maschile, sciatalgia, sinusite, fibromialgia, vertigini e tunnel carpale. Vengono anche utilizzate per curare di disturbi di tipo emotivo come ansia, depressione, insonnia e attacchi di panico.
Pur essendo una disciplina antichissima, non mancano novità relative, ad esempio, a nuovi campi di applicazione dell’agopuntura. A questa disciplina è stato dedicato un intero Congresso internazionale, che si è svolto presso l’università degli Studi di Milano. L’incontro è stato organizzato da Alms (Associazione lombarda medici agopuntore) e Agom (Agopuntura nel Mondo), associazioni presiedute rispettivamente da Carlo Moiraghi e Paola Poli. Lo scopo era quello di celebrare l’integrazione fra medicine per la cura di malattie croniche che affliggono la nostra società.
Agopuntura e fibromialgia
Alcuni studi dimostrano l’efficacia dell’agopuntura nelle terapie per malattie complesse, come la fibromialgia e la patologie autoimmuni. A questo proposito Grazia Meneghetti, responsabile del Servizio di agopuntura presso l’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, specializzato nel trattamento di pazienti fibromialgiche, ha spiegato: “L’esperienza del nostro ambulatorio pubblico, aperto dal 2012 e convenzionato con il Sistema sanitario nazionale, conferma che con gli aghi si affrontano bene dolori cronici, stanchezza, insonnia, depressione e gli altri sintomi della fibromialgia”.
Le terapie per la fibromialgia in molti centri di riferimento nazionali prevedono anche sedute settimanali di agopuntura in abbinamento alle cure tradizionali, con lo scopo di diminuire i farmaci e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Agopuntura e terapie oncologiche
Un altro punto importante riguarda la sua efficacia, infatti, è stata confermata anche dall’autorevole National Cancer Institute per quanto riguarda la nausea provocata dalla chemioterapia.
Paola Poli, che a Milano è responsabile di un ambulatorio gratuito per pazienti oncologici, afferma: “I benefici si vedono già dopo quattro sedute. I malati hanno più vitalità, meno dolori e disturbi, ma non solo: dato che la medicina cinese vede corpo e mente come due facce della stessa medaglia, gli aghi agiscono anche sul versante psicologico, alleviando alterazioni dell’umore come ansia, depressione e paura”. Il tutto senza effetti collaterali.
Agopuntura in sala operatoria
Si parla anche di agopuntura al posto dell’anestesia classica, con farmaci oppioidi. Un’esperienza pilota permette già questa opzione alle donne che si sottopongono alla mastectomia presso il Centro senologico dell’Ospedale Santa Chiara di Pisa. I vantaggi sono un risveglio più rapido e nessun effetto collaterale.
Insomma, quello dell’agopuntura si configura come un campo interessante in cui operare, dove innovazione e tradizione si uniscono per il benessere dei pazienti.