Ma come si diventa fisioterapista?
Non è certo una professione in cui si può improvvisare: per esercitarla è obbligatorio essere in possesso di un diploma universitario che si ottiene frequentando un corso di laurea triennale in Fisioterapia, indirizzo di studi presente in quasi tutte le università italiane all’interno della Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’ingresso è a numero programmato: vi si accede superando uno dei tanto temuti test d’accesso alle professioni sanitarie.
Dopo il diploma di laurea triennale, che è valido come Esame di stato e quindi abilita alla professione di fisioterapista, ci si può ulteriormente specializzare attraverso una Laurea Magistrale della classe delle Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, con Master di primo livello o con appositi corsi di perfezionamento.
Le specializzazioni sono molteplici: psicomotricità, terapia occupazionale, al servizio di pazienti cardiopatici, miolesi o in coma. Da non dimenticare, poi, la fisioterapia sportiva: ogni sport, infatti, richiede un professionista dedicato.
Per diventare fisioterapista serve iscriversi a un Albo?
Non esiste ancora un Albo professionale di categoria che raccolga tutti i professionisti del settore, ma ci sono due realtà indipendenti senza scopo di lucro che cercano di tutelare e promuovere il lavoro di fisioterapista: si tratta della Federazione Italiana Fisioterapisti e dell’Associazione Italiana Fisioterapisti; quest’ultima offre anche un servizio di affiliazione regionale per la tutela dei diritti e la sorveglianza su questioni deontologiche. Nel dicembre 2012 è stata però approvata la legge che regola le professioni senza albo (e che quindi riguarda anche i fisioterapisti): è bene conoscerne le norme di base e le disposizioni principali.
Secondo i dati raccolti dalla Libera Università degli studi di Scienze Umane e tecnologiche (Ludes) di Lugano, nel 2012 in Italia c’erano oltre 50 mila professionisti abilitati; secondo le statistiche elaborate dallo stesso ente, malgrado il crescente numero di persone che scelgono di dedicarsi al lavoro di fisioterapista, il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea è del cento per cento.
Diventare fisioterapista: opportunità di carriera
Di certo gli sbocchi occupazionali non mancano: il fisioterapista può scegliere se operare come dipendente o se esercitare la libera professione. Nel primo caso può trovare un impiego presso una realtà pubblica o privata: ospedali e Asl oppure centri di riabilitazione, strutture private accreditate o palestre. Lo stipendio può variare dagli 800 – 1.000 euro mensili di un professionista neo – laureato ai 1.200 – 1.400 euro. Nel settore privato il posto di lavoro si ottiene inviando il proprio curriculum vitae, mentre in ambito pubblico le assunzioni sono subordinate al superamento di un concorso.
Guadagni maggiori si possono ottenere esercitando la libera professione, lavorando in proprio o come consulenti in regime di partita Iva.
Qualsiasi sia la strada che si decide di intraprendere, di solito è buona norma svolgere un periodo presso uno studio per impratichirsi con il lavoro ed eventualmente per cominciare a farsi conoscere come professionisti.