Vediamo quindi come diventare investigatore privato. Se prima era sufficiente non essere analfabeti, avere la fedina penale pulita e aver maturato esperienza come appartenente alle forze dell’ordine o lavorando in un’agenzia investigativa, ora l’aspirante investigatore privato deve curare molto la propria formazione: deve infatti essere laureato, aver fatto un triennio di praticantato e aver frequentato corsi di aggiornamento ai sensi del D.M. 269/10.
Lo stesso Decreto ha stabilito una distinzione tra investigatore privato titolare di istituto, investigatore autorizzato dipendente, informatore commerciale titolare di istituto e informatore autorizzato dipendente, riconoscendo così di fatto la figura dell’investigatore dipendente, che prima giuridicamente era un profilo privo di riconoscimento e di autonomia.
Più nel dettaglio, per legge un investigatore privato dipendente deve essere in possesso di un diploma di scuola media superiore, aver svolto almeno tre anni di pratica continuativa e costante come collaboratore presso un investigatore privato titolare di istituto autorizzato in ambito civile da almeno cinque anni e aver partecipato a corsi di perfezionamento teorico e pratico nell’ambito delle investigazioni private a indirizzo civile organizzati da università o da centri di formazione professionale riconosciuti e accreditati presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza oppure aver svolto attività di indagine nei reparti investigativi delle Forze di Polizia per almeno cinque anni e aver lasciato il servizio da almeno quattro anni, ovviamente senza demerito.
Per diventare investigatore privato titolare di istituto, invece, i candidati devono essere in possesso di un titolo di laurea almeno triennale in Psicologia a Indirizzo Forense, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Sociologia, Scienze dell’Investigazione o corsi di laurea equivalenti. Devono poi avere effettuato un periodo di almeno tre anni di pratica come dipendente presso un investigatore privato autorizzato da almeno cinque anni, che deve dare un parere positivo sul periodo di collaborazione. Infine, gli aspiranti investigatori privati titolari di istituto devono aver partecipato a corsi di perfezionamento in materia di investigazioni private organizzati da enti riconosciuti e autorizzati dal Ministero dell’interno. Anche in questo caso questi requisiti di capacità tecnica non sono richiesti agli ex appartenenti alle forze dell’ordine che abbiano lasciato il servizio senza demerito da almeno quattro anni.
Anche se manca ancora un vero e proprio albo professionale per gli investigatori privati, la legge n.4 del 14 gennaio 2013 ha ammesso la categoria a far parte delle associazioni professionali che devono curare la propria formazione, anche attraverso corsi di enti certificatori esterni.
Per aprire un’agenzia investigativa in Italia, inoltre, bisogna ottenere una licenza di Pubblica Sicurezza, che deve essere richiesta alla Prefettura del territorio in cui si vuole stabilire la propria sede, dimostrando di avere tutti i requisiti necessari, e l’iscrizione alla Camera di Commercio.
C’è infine la possibilità di lavorare come investigatore privato senza diventare titolare di licenza: in questo casi si avrà la qualifica di collaboratore professionale e si potranno svolgere incarichi investigativi elementari, pur essendo comunque sottoposti a controlli da parte dell’autorità prefettizia per quanto riguarda il corretto esercizio delle proprie funzioni.