I tempi sono ormai maturi per l’attuazione delle tanto attese semplificazioni da applicare in riferimento al tanto discusso contratto di apprendistato. Concretamente, l’obiettivo è quello di fare dei reali passi avanti per quanto concerne l’introduzione dei giovani all’interno del mondo del lavoro in modo tale che si crei un punto di incontro tra domanda ed offerta di lavoro.
Le semplificazioni introdotte in virtù delle linee guida della Conferenza Stato – Regioni, sulla base dell’articolo 2 del Decreto Lavoro 76/2013, anche in assenza di accordo in sede di Conferenza unificata, troveranno diretta applicazione mediante le specifiche disposizioni richiamate nelle linee guida, da parte delle singole regioni.
Nello specifico, le principali semplificazioni relative al contratto di apprendistato sono di 3 tipologie riguardanti il piano formativo individuale, la registrazione della formazione e la formazione di imprese multi localizzate. Per quanto concerne il piano formativo individuale, sarà introdotto come obbligatorio solo nel caso in cui sia indispensabile per l’acquisizione di specifiche competenze tecniche e professionali. Le imprese potranno avvalersi dell’offerta formativa pubblica oppure organizzarla nel rispetto di precisi standard minimi come ad esempio l’aver a disposizione dei luoghi adatti a svolgere le attività formativi che siano distinti da quelli in cui avviene regolarmente la produzione. Per quanto riguarda la registrazione della formazione e della qualificata acquisita a fini contrattuali sarà effettuata ricorrendo ad un documento più snello che mira a semplificare le lungaggini ed i cavilli burocratici, ma che abbia comunque dei contenuti minimi (stabiliti dal decreto del Ministero del Lavoro del 10 ottobre 2005 “Approvazione del modello di libretto formativo del cittadino”, come le generalità dell’apprendista, la descrizione dei contenuti e delle attività svolte. Infine, per quanto riguarda le imprese multi localizzate, cioè quelle che hanno più unità produttive site in varie regioni, avranno la possibilità di adottare un’unica disciplina formativa, ovvero quella della regione in cui è situata la sede legale oppure avvalersi di quella pubblica delle regioni in cui vi è la sede operativa..
Inoltre, è necessario sottolineare che tali semplificazioni sono relative solamente al “contratto di apprendistato professionalizzante” (articolo 4 del Testo Unico), finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale a fini contrattuali. Il datore di lavoro può assumere giovani di un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, per una durata massima di 6 anni. L’obiettivo fondamentale è quello di avvicinare i giovani al mondo del lavoro mediante l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze indispensabili per trovare un’occupazione e per rimanere sempre altamente competitivi all’interno di un contesto lavorativo sempre più esigente in cui è importante farsi notare ed essere sempre adeguatamente aggiornati.
In relazione alle semplificazioni apportate al contratto di apprendistato, inoltre, particolare attenzione viene rivolta anche all’approfondimento delle competenze che possono essere oggetto di apprendistato, ovvero: organizzazione e qualità aziendale; relazione e comunicazione nell’ambito lavorativo; adozione di comportamenti sicuri sul posto di lavoro; competenza legale; competenze di base trasversali; diritti e doveri del lavoratore e dell’impresa; legislazione del lavoro e contrattazione collettiva; competenze digitali; spirito di iniziativa e imprenditorialità; elementi di base della professione; competenze sociali e civiche. Per quanto riguarda la durata della formazione le linee guida stabiliscono che dipende dal titolo di studio dell’apprendista. A coloro in possesso di licenza elementare o della sola licenza di scuola secondaria di primo grado verrà applicato un limite di 120 ore. A quanti in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale sarà applicato un limite di 80 ore, mentre a coloro in possesso di una laurea o un altro titolo equivalente, verrà applicato un limite di 40 ore.
Mediante queste modifiche al contratto di apprendistato di cerca realmente di fare degli importanti passi avanti e di adottare delle misure che consentano a tutti i giovani volenterosi di trovare un’occupazione nel nostro Paese senza essere costretti a cercare maggior fortuna all’estero.