Lavorare è un gioco… no, non siamo impazziti. Lavorare è un diritto, un dovere, un privilegio, un mezzo di sostentamento, talvolta una chimera: di questi tempi lavorare è molte cose, fuorché un gioco. Tuttavia, se la professione di cui si parla è quella del croupier, allora è corretto parlare di gioco… tra dadi e carte.
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Il mondo dei casinò nell’immaginario comune è descritto come ovattato, annebbiato dal fumo dei sigari, intriso di un aroma tra profumo e alcool, monete tintinnati che fanno da colonna sonora, luci, musica e suoni delle slot machine. Eppure, lavorarci non è affatto un gioco.
Innanzitutto, va detto che gli orari non sono propriamente quelli d’ufficio, per cui l’impiego potrebbe andare ad influire direttamente sulla vita privata o sociale delle persone. Ma, soprattutto, non ci si improvvisa croupier da un giorno all’altro. Ci sono diverse conoscenze da possedere ed è fondamentale sapersi relazionare con i giocatori.
Fortunatamente, anche in Italia ormai, esistono diversi corsi di specializzazione per giovani e meno giovani, uomini e donne, interessati a diventare croupier. Normalmente si tratta di tre o quattro mesi, per imparare a destreggiarsi tra tavoli verdi, carte, roulette e fiche.
Le statistiche ci dicono che questa è una professione sempre più richiesta: sarà perché in tempi di crisi le persone sperano nella fortuna per guadagnare qualche soldino, o semplicemente perché i casinò sono ambienti di svago e divertimento molto gettonati per staccare la spina e, se si è fortunati, uscire con il portafoglio rimpinguato (… o alleggerito se non si è ricevuto il bacio della fortuna ).
Se credete che questo mestiere faccia al caso vostro, non vi resta che prepararvi: non inviate curriculum senza cognizione di causa. Prima di passare ai corsi di specializzazione per imparare a muoversi nelle case da gioco, osserviamo i requisiti del croupier perfetto:
- disponibilità al lavoro notturno
- buone capacità di calcolo
- predisposizione al contatto con le persone
- conoscenza almeno base dell’inglese
- disponibilità al trasferimento in zone vicine ai casinò
- non avere pendenze penali
Dunque, cosa insegnano i corsi di specializzazione per diventare professionisti delle case da gioco? Le lezioni teoriche contemplano nozioni di calcolo, inglese, gestione dei tavoli e, naturalmente, le tecniche di gioco. A completare l’offerta formativa di questi corsi di specializzazione, si affiancano gli incontri pratici volti a perfezionare la manualità tecnica necessaria al tavolo. Non manca qualche ora dedicata a questioni di deontologia ed etica, vista la delicatezza di una professione creata dentro al gioco d’azzardo.
Un po’ di luoghi… In Italia i casinò non sono certo numerosi come in Inghilterra (notoriamente patria di tavoli verdi e carte), tuttavia le posizioni vacanti non sono rare nelle sedi di Venezia, Sanremo, Campione d’Italia e presso Saint Vincent.
E un po’ di cifre… Intraprendere questa carriera è remunerativo. Lo stipendio minimo si aggira attorno ai 1.200 euro mensili, per arrivare, nelle sale più esclusive e prestigiose, a vette che raggiungono i 9.000 euro. La retribuzione media è di circa 2.5000 euro.
Infine, un po’ di indirizzi… Chiudiamo con le scuole italiane più note: croupiers.com, scuolacroupier.it, scuolacroupier.com, funcasino.it
Inoltre, i casinò hanno al loro interno una scuola di formazione, è quindi possibile contattare direttamente loro per informazioni sui bandi di concorso.
Autore: Redazione di Mondolavoro.it
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