L’Italia sta attraversando un periodo di profondo cambiamento in molti settori, non ultimo quello occupazionale. Cambia infatti la classifica delle professioni più ambite dai giovani del nostro Paese: crolla il mito del posto di lavoro da ragioniere in banca, che ha resistito per intere generazioni, a favore dei mestieri di cuoco, ristoratore e gestore di agriturismo, che sembrano così diventare i lavori più ambiti in Italia.
Dopo l’inizio della crisi economica, nel 2008, nel settore bancario si sono infatti verificate chiusure, ristrutturazioni e fusioni, con la conseguente perdita di molti posti di lavoro, fattore che ha contribuito alla diminuzione del numero di giovani italiani che intende intraprendere la professione di ragioniere.
Secondo una recente analisi condotta da Coldiretti sulle iscrizioni al primo anno della scuola secondaria di secondo grado, statali e paritarie, effettuate per l’anno scolastico 2014/2015 del Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), infatti, risulta per la prima volta da decenni un vero e proprio crollo delle preferenze per quanto riguarda gli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing.
Registrano un grosso incremento, invece, le scuole con indirizzi relativi all’ospitalità alberghiera e all’enogastronomia. I dati parlano chiaro: per il prossimo anno scolastico sono 48.867 che hanno scelto di specializzarsi in uno degli ambiti relativi all’ospitalità alberghiera e all’enogastromia, con un aumento – per il momento – del 5 per cento circa, a fronte di una diminuzione di circa il 4% degli aspiranti ragionieri, il cui numero si ferma per l’anno scolastico 2014 – 2015 a 45.531 iscrizioni.
Nel complesso, secondo i dati raccolti da Coldiretti, più del 50 per cento dei ragazzi che il prossimo anno cominceranno un percorso di scuola secondaria di secondo grado ha scelto un liceo, il 30 per cento circa ha optato per gli istituti tecnici, mentre il restante 19 per cento circa ha scelto un istituto professionale. Di tutti gli studenti iscritti al primo anno di scuola superiore, uno su dieci ha scelto un istituto professionale dedicato all’ambito enogastronomico e ristorativo, arrivando a rappresentare il 9,2 per cento dei 530.911 giovani iscritti al primo anno delle scuole secondarie per l’anno scolastico 2014/2015.
C’è anche un sondaggio, sempre condotto da Coldiretti, che supporta questo trend che privilegia il settore dell’alimentazione e dell’ospitalità come sbocco professionale: oltre la metà dei giovani intervistati, infatti, ha dichiarato che preferirebbe occuparsi della gestione di una struttura agrituristica piuttosto che avere un posto di lavoro in una multinazionale o in banca.
Se non bastasse, a supporto di questo nuovo trend occupazionale c’è anche l’aumento esponenziale di trasmissioni televisive e pubblicazioni dedicata alla cucina e il grande numero di persone – si parla di circa 415mila italiani – che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web incentrate sul cibo e sull’enogastronomia.
“Numeri che testimoniano una vera rivoluzione culturale – afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – con i giovani che hanno visto prima e meglio di altri dove ci sono reali prospettive e di fiducia per l’Italia che per crescere deve tornare a fare l’Italia e puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina”.
Francesca Scarabelli