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Curriculum creativo: chi, cosa, come e perché
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Curriculum creativo: chi, cosa, come e perché

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Ogni mattina un freelance si sveglia, accende il pc e inizia a spulciare gli annunci di lavoro. Ogni giorno, milioni di curriculum vitae vengono spediti in guerra e molti non torneranno mai indietro. Una pubblicità progresso? Più o meno. La domanda esistenziale che in questi casi colpisce le coscienze è: dove vanno a morire le candidature? Per salvare questi CV kamikaze, basta andare fuori dagli schemi e sbizzarrirsi con un curriculum creativo.

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Dunque, sappiamo tutti che la stesura di un cv è una tortura sia per chi lo deve compilare sia per chi poi dovrà leggerlo. Ma non dev’esser per forza un’operazione simile al parto medievale, che mieteva più vittime che esser un lieto evento. Scrivere e sottoporre un curriculum efficace è possibile se si sceglie di esser creativi.

Un biglietto da visita che lascia il segno

Presentarsi ai recruiter, magari ancor prima di aver fissato un colloquio conoscitivo, è il primo step verso l’assunzione. Ma voi immaginatevi un team di selezionatori sepolti vivi da centinaia di curriculum tutti uguali, tutti grigi, tutti che non dicono poi niente davvero sull’identità che contraddistingue un candidato da un altro. Reazione più comune? Si scartano tutti.

Invece, pensate ancora a loro che, in mezzo a documenti word e pdf in formato europeo, vengono illuminati da un curriculum creativo. Con un po’ di colore, dei contenuti personalizzati, una grafica accattivante.

Sentite già il coro degli angeli?

Uno su mille ce la fa

Per essere il candidato prescelto è essenziale dare risalto alla propria personalità. Cosa che appare un po’ complicata se costretti all’interno della griglia del formato europeo. Certo, bisogna fare le dovute considerazioni: a chi è destinata la candidatura? Ormai tante aziende danno maggior rilievo a dei curriculum creativi, ma tante altre realtà professionali premiano invece la capacità di rientrare negli schemi più canonici.

Quindi, ancora a monte, il consiglio migliore è il seguente: preparate entrambe le versioni, l’Europass e l’artistico e calibrate il vostro target di riferimento. E capire insomma se volete stupire un’azienda tradizionale oppure una più dinamica. Nel dubbio, potreste addirittura inviare tutti e due i formati.

Come distinguersi dalla massa con un curriculum creativo

Dunque adesso è chiaro il perché scegliere di produrre un curriculum creativo, ma come si può fare? Possiamo partire dalla cosa che colpisce subito l’occhio: la foto. Anche se non si vuole ammettere, è di sicuro il primo elemento che viene analizzato. Naturalmente non tutte le immagini sono valide: un primo piano su di voi con le sembianze di Madonna dopo un concerto, non è l’ideale. Meglio un mezzo busto, con un bel sorriso che dichiara sicurezza.

Ci scrivo anche dei miei due anni negli scout?

Dopo aver scelto un’immagine vincente, si passa alla scelta dei contenuti da condividere. Alcuni suggerimenti: un bel titolo che comprenda nome, cognome e l’attività che si svolge o per la quale ci si candida.

Non guastano anche i sottotitoli: la sfida è riuscire a sintetizzare i propri cavalli di battaglia e qualità positive in un massimo di 10 parole. Senza però cadere nella trappola del “leader del settore” che, per un candidato equivale a vantarsi di esser il numero uno di qualcosa.

Altre info da non omettere mai sono i dati anagrafici, se ci sono i profili social e LinkedIn (da collegare con articolo dedicato a Linkedin) – ricordate in quest’ultimo caso, di aggiornare il curriculum! -. Dai la priorità alle esperienze più significative -no, l’estate ragazzi non è proprio il top dell’interesse -. Altro asso nella manica è il dono della sintesi: qualsiasi cosa vogliate comunicare, che non superi le 13-17 parole.

La grafica di un curriculum creativo

Gli aspetti più estetici non sono comunque da trascurare, soprattutto nel caso in cui si imposti un curriculum creativo. Da evitare categoricamente, l’effetto Bibbia a catechismo: il carattere non dev’essere da leggere con la lente di ingrandimento (sotto gli 11 punti, state attentando alla vista del selezionatore). Buoni i grassetti e le sottolineature, a patto che non ci si trovi davanti a un file fatto solo di questi due elementi. Benvenuti elenchi puntati e un font che sia leggibile: più quotati i sans serif.

Ricordatevi che un curriculum creativo avrà un’impaginazione diversa dalla solita di Word. Attenzione: abbiamo scritto “diversa”, ma non esagerata. Considerate che già per il fatto di aver osato con l’invio di un curriculum creativo, avete ottenuto tutta l’attenzione dei recruiter. Non fateli fuggire con un dettaglio di troppo.

Sporchiamoci le mani: come fare un curriculum creativo

Per avere una prima traccia per farsi un’idea preliminare su cui poi lavorare personalmente, è possibile realizzare un curriculum creativo con il Personal Branding Canvas. Grazie a questo strumento, otterrete una base da cui partire, che vi aiuterà a individuare alcune linee guida: chi è il vostro destinatario, quale può essere la grafica più adatta alla vostra personalità e alla vostra figura professionale e poi quali contenuti condividere e il tone of voice.

Anche il curriculum può esser un’infografica

Avete presente quando le infografiche avevano invaso internet nel 2012? Come ogni moda, anche questo tormentone non tramonta mai per davvero. In effetti, a cercare bene, le piattaforme sul web che aiutano a crearle in pochissimo tempo, sono tante: Canva, Infogr.am, Vizualizeme e Easel.ly.

Ora avete i siti da consultare, avete capito che l’esser un po’ artisti premia anche in fase di selezione: passate alla pratica e create il vostro mitico curriculum creativo!

Simonetta Spissu

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