Avete finalmente deciso di avviare la vostra impresa, magari creando una bella start up, e ora è il momento di cercare le risorse economiche per darle lo sprint iniziale. Per non saccheggiare i vostri portafogli come un vandalo in epoca romana, la soluzione può essere quella di rivolgersi ai finanziamenti europei a fondo perduto. Sembra facile, ma sapersi muovere in questo groviglio di proposte e burocrazie potrebbe spaventare. Ed eccoci qui, a prendervi per mano per interpretare insieme i possibili percorsi che fanno riferimento a una programmazione finanziaria valida per 7 anni.
Finanziamenti europei a fondo perduto: cosa sono?
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Parliamo di soldi stanziati dall’Unione Europea dedicati alle aziende in partenza. Il loro obiettivo è quello di sostenere la nascita delle attività dei Paesi membri di questa istituzione, favorendone così l’inserimento economico e sociale.
I finanziamenti europei vogliono incentivare le imprese più innovative, orientate allo sviluppo di tecnologie sostenibili e alternative, per il progresso dei processi di produzione. Un occhio di riguardo per la loro assegnazione va a tutte le iniziative di imprenditoria giovanile e femminile, ma anche a tutte le realtà che vogliono agire in zone critiche e che promuovono idee di business stimolanti per gli attori sul territorio.
La loro direzione e gestione è affidata alla Commissione Europea, la stessa che distribuisce i finanziamenti europei tramite diversi programmi: due esempi su tutti, Horizon2020 Life e Creative Europe.
Le tipologie di finanziamenti europei: gli indiretti (o strutturali) e i diretti
I primi trovano la loro fonte proprio dall’Ue e poi vengono amministrati dai suoi Paesi membri che se ne occupano sia a livello nazionale (chiamati POR) che regionale (ovvero i PON).
Inoltre, i finanziamenti europei indiretti rispondono a una call for proposal, mentre i secondi sono piani comunitari mirati all’assistenza esterna e trovano poi la loro forma in sovvenzioni e appalti. Infine, questi vengono assegnati attraverso i bandi di gara.
Un’altra distinzione tra i due tipi di finanziamenti europei
Quando sono diretti, i parametri secondo cui verranno assegnati sono scelti dalla Commissione europea. Invece, nel caso della gestione indiretta, l’investimento sarà frutto di una commistione tra il livello nazionale e quello comunitario europeo.
Se la gestione dei fondi è diretta, i bandi relativi ai finanziamenti europei a fondo perduto vedrà la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, mentre per la forma indiretta saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale nazionale o regionale.
Come accedere ai finanziamenti europei?
Di recente la Commissione europea si è concentrata nell’investire su realtà imprenditoriali che hanno il loro focus sull’innovazione tecnologica. Per queste attività, i finanziamenti europei sono mirati a contribuire allo sviluppo in termini sostenibili.
Altra info utile: ricordatevi che, anche nel momento in cui avrete vinto il finanziamento europeo a fondo perduto, questo non coprirà il 100% delle spese per la vostra start up. Quindi, tra i requisiti per candidarsi, sicuramente c’è anche la possibilità di sostenere almeno parte dei costi per partire.
Cos’è il finanziamento europeo a fondo perduto
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Parliamo di tutti quei contributi che danno l’accesso alle risorse necessarie ad affrontare proprio le spese per avviare un’impresa, grazie all’applicazione di un programma di ammortamento studiato appositamente per la vostra idea. Verrà poi applicato un tasso di interesse più basso rispetto ad altri tipi di prestiti individuali. E non è finita qui: il finanziamento europeo a fondo perduto permette ai membri dell’UE di contare su un certo capitale per realizzarsi in più ambiti economici, in linea con le vostre competenze, le vostre esperienze e la vostra formazione.
I finanziamenti europei a fondo perduto sarebbero insomma dei veri e propri prestiti che è possibile rimborsare solo in parte, potendo contare inoltre sul supporto di un piano di ammortamento fatto su misura.
Come richiedere i finanziamenti europei a fondo perduto
Prima di tutto bisogna sempre tener d’occhio i bandi di gara, poi spulciarli per bene per comprendere quali sono i requisiti e le aziende a cui si rivolgono. Non dimenticate che spesso il prestito sarà solo per il 50% a fondo perduto e per il restante 50%, dovrà esser ripagato ratealmente con tassi agevolati.
Credete nel vostro progetto e trasmettetelo nella domanda da allegare insieme alla documentazione completa relativa alla vostra impresa. Se non siete super esperti di bandi di gara, non esitate a chiedere la consulenza di chi lo fa per professione. Ovvero agenzie pubbliche e private, che magari hanno la loro specializzazione in determinati settori a voi utili.
A chi chiedere il finanziamento europeo?
Una prima distinzione la fa la geografia: se parliamo dell’Italia, l’ente a cui rivolgersi e che coordina le risorse per le aziende è la Direzione Generale per l’Incentivazione delle Attività Imprenditoriali (DGIAI).
Andando ancora più nello specifico, dovrete far riferimento a quattro piani di finanziamento principali che sono rispettivamente gestite da Ministero del Tesoro (Agevolazioni fiscali per le imprese – Dipartimento del Tesoro) e dal Ministero dello Sviluppo economico (Incentivi per le imprese – Ministero dello Sviluppo economico).
Volete usufruire di queste agevolazioni? Allora dovrete presentare la domanda a INVITALIA – Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che offre servizi di consulenza. Infine, anche le Camere di Commercio forniscono informazioni e assistenza riguardo ai bandi e ai fondi disponibili.
I finanziamenti europei a fondo perduto: quando arrivano?
Il capitale del finanziamento europeo a fondo perduto viene distribuito in solitamente in due momenti, a seconda dei requisiti fissati dal bando e rispetto al range di copertura che prevede il finanziamento. L’erogazione avviene attraverso fondi a gestione diretta o indiretta della Commissione europea.
Nel primo caso, l’Unione Europea si occupa di inviare materialmente il contributo a chi l’ha vinto. Invece, nel caso della gestione indiretta, il passaggio dei fondi avviene dall’Unione Europea agli enti regionali e provinciali. Queste hanno poi l’incarico di ridistribuire i finanziamenti europei ai beneficiari. A sua volta, ciò rende tali enti totalmente responsabili delle somme trasferite dall’UE.
Quali documenti presentare per ottenere i finanziamenti europei
Ovviamente la documentazione da presentare varierà a seconda del bando specifico a cui deciderete di partecipare. Ma, in generale, ci sono alcuni documenti che proprio non possono mancare per ottenere il finanziamento europeo a fondo perduto.
Per prima cosa un documento d’identità in corso di validità e il codice fiscale, un certificato di disoccupazione rilasciato da un centro per l’impiego; poi il preventivo di spesa della propria attività imprenditoriale da avviare. Infine, il business plan: il progetto della propria attività.
Ora che avete le idee un pochino più chiare su un argomento piuttosto complesso, potete cominciare a vagliare i vari bandi di gara con una consapevolezza maggiore.