La crisi, il continuo sviluppo delle nuove tecnologie e la progressiva diffusione di nuovi lavori legati principalmente al web, hanno comportato quella che può essere definita una vera e propria smaterializzazione del posto di lavoro. Sono tantissimi, infatti, i liberi professionisti con partita iva, le startup e i freelance, per intenderci quelli che rientrano nella vasta categoria dei “lavoratori atipici”, che spesso lavorano da soli a casa. Una condizione che, con il passare del tempo, diviene certamente alienante e demotivante. A questi, inoltre, bisogna aggiungere anche coloro costretti a viaggiare continuamente. Il coworking nasce proprio per venire incontro alle esigenze di questi lavoratori. Tipicamente americano, nato a San Francisco e poi diffusosi a New York, Palo Alto e Los Angeles, vanta in Italia circa trenta esempi.
Naturalmente non si condividono solo i luoghi adibiti al lavoro, ma anche le sale riunioni, le aree relax, la cucina e gli open space. Lavoratori indipendenti, quindi, hanno in questo modo l’opportunità di condividere soprattutto i valori e le proprie competenze, di estendere la rete di contatti e, in primis, di investire sulla propria attività. Di frequente si instaurano proficui rapporti di lavoro e si creano interessanti sinergie. Nonostante il ritardo tipico con cui tali novità giungono di solito in Italia, sono sempre più numerose le realtà presenti lungo tutto la penisola: a Milano vi sono WorkOn e Ellequadra, a Napoli vi sono Riot Studio e il Business Office 55, a Torino vi sono Talent Garden e Tollbox, a Roma vi è Cowo360, a Catania spicca Beasy Bureau, a Bari vi è The Hub. Ovunque, centinaia di professionisti si siedono vicino e lavorano serenamente l’uno accanto all’altro condividendo la stessa filosofia di lavoro. Da sottolineare, inoltre, che spesso si lavora insieme o si ha la possibilità di risolvere velocemente eventuali problemi: merito della presenza eterogenea di varie figure professionali con delle competenze specifiche. Tra i principali promotori del coworking sono molto numerose le nuove imprese startup che sempre più spesso optano per tale soluzione lavorativa grazie ai suoi costi bassi e, quindi, facilmente accessibili a tutti. Secondo un tariffario preciso, è possibile scegliere la singola postazione in open space, oppure condividere la scrivania con altri professionisti. In questo modo si abbattono molto i tipici costi relativi alla gestione classica di un ufficio quali le bollette, l’affitto, il collegamento a internet, l’arredo della sede e così via, ma si ha anche la possibilità di usufruire di ulteriori servizi come quello di segreteria o di sede legale.
Spesso, inoltre, nei vari centri di coworking si organizzano vari eventi i cui obiettivo principale è diffondere tale nuova modalità di lavoro e far comprendere quanto sia fondamentale, in un momento difficile come quello attuale, puntare sulla creatività e l’innovazione d’impresa. Concretamente si riesce ad approfittare sia dei vantaggi propri del lavoro autonomo quali l’autonomia, la flessibilità e l’indipendenza, sia della condivisione e della possibilità di socializzare, elementi questi tipici degli uffici.