Agenti, account, consulenti alla vendita, rappresentanti… i nomi sono tantissimi, i ruoli presentano qualche variante ma il risultato è sempre lo stesso: va annoverato, tra le figure attualmente più ricercate dal mercato del lavoro, il venditore.
C’è di positivo che nella maggior parte dei casi vengono assunti anche i candidati (preferibilmente giovani e di bella presenza) alla loro prima esperienza, a patto che abbiano buone doti comunicative e interpersonali, in modo da sapere almeno gestire con abilità le trattative, i rapporti con i clienti, nonché acquisirne di nuovi attraverso i diversi canali di fidelizzazione offerti dall’azienda per cui si lavora.
Alcuni membri del popolo dei disoccupati ignorano ripetutamente gli annunci di lavoro: il venditore è una figura che non collima con la loro personalità, pensano. Telefonare alle persone interrompendone il pasto o il riposo per proporre dei servizi che mai hanno richiesto; intasare le altrui caselle di posta elettronica, proponendo offerte imperdibili; bussare alle porte di sconosciuti edentrare nell’intimità delle loro case.
Eppure, sembra che fare il venditore paghi bene. Possibile, ma a questo punto vediamo cosa c’è di negativo. Negli ultimi anni il lavoro di venditore sta sempre più diventando un impiego senza fisso stipendio. Eccola qui, la famigerata provvigione! Percentuali alte, guadagni garantiti, talvolta persino oltre la media degli stipendi italiani… il problema, tuttavia, è che non tutti se la sentano, o si possono permettere, di vivere “nella speranza di”. Nella speranza di vendere abbastanza questo mese. Nella speranza di acquisire nuovi clienti. Nella speranza di non perdere quelli vecchi.
È anche vero che certe persone possono guadagnare bene, risultando caratterialmente portate per questo tipo di lavoro. Il venditore potrebbe essere un ruolo ottimale per chi ha molta parlantina, ama essere persuasivo e trae piacere dal convincere le persone o raggiungere obiettivi prefissati. Per queste persone ecco un po’ di consigli utili. Per svolgere al meglio il proprio lavoro di venditore, è necessario avere:
- una profonda conoscenza dell’area di mercato in cui si agisce
- un minimo di nozioni di marketing
- un minimo di nozioni di contabilità
- una buona conoscenza di una, meglio due, lingue straniere
Tra le doti personali, aiuta:
- dimostrare una forte propensione al lavoro in team
- aggiornarsi di continuo
Va da sé che, sebbene spesso non sia necessario avere maturato esperienze precedenti, chi ha una conoscenza anche basilare del lavoro commerciale ne esce avvantaggiato. Ciò non toglie che a quasi tutte le offerte di lavoro per venditori siano collegati dei periodi formativi, costituiti da veri e propri corsi e/o esercitazioni sul campo.
Infine, non guasta nemmeno avere una laurea o un diploma di specializzazione in una disciplina tecnica attinente al settore in cui si opera. Utili anche, più genericamente, lauree in commercio, scienze politiche, economia e simili: garantiscono, infatti, il possesso di quegli gli strumenti del mestiere imprescindibili per la comprensione e la conoscenza del mercato e delle strategie di marketing.