In base ai dati forniti dall’ISTAT, il tasso di disoccupazione giovanile in Italia all’inizio dell’anno 2011 avrebbe raggiunto il 29,4%, dato più alto in assoluto dal gennaio 2004. Secondo gli ultimi dati OCSE, invece, solo un giovane su tre completa gli studi universitari e l’occupazione dei laureati è di 3 punti inferiore alla media europea.
Nell’era del “villaggio globale”, con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione, il mondo sta diventando sempre più piccolo.
Il mezzo che ha consentito questa trasformazione resta sicuramente internet, tramite il quale i giovani cercano lavoro o decidono di lavorare reinventando le proprie carriere e le proprie professioni. Questo fenomeno sta diventando evidente soprattutto da quando il lavoro a tempo pieno, la sicurezza di uno stipendio e il cosiddetto posto fisso sono diventati concetti quasi utopici per i giovani. Internet diventa, quindi, il mezzo top tramite cui lavorare ed auto realizzarsi. Ad esempio, non avere un sito aggiornato in rete per le grandi e piccole aziende è paragonabile, oggigiorno, a non avere il telefono in ufficio.
Internet straborda di richieste di nuove figure legate al mondo del web e della tecnologia. Non è strano che questo nuovo modo di lavorare tramite internet sia apparso timidamente a seguito della crisi che ha vissuto il mondo del lavoro e che si sta imponendo sempre più radicalmente cambiando il modo di approcciarsi dei giovani al lavoro. Sono diverse le professioni che sono nate a seguito di questo moltiplicarsi del fenomeno del lavorare tramite internet. Un esempio potrebbe essere la figura del redattore online. Il suo lavorare tramite internet si compone di attività che riguardano la progettazione di siti dal punto di vista editoriale, lo scrivere i testi ed aggiornarli. Nello specifico, il redattore online realizza pagine web, adotta differenti tecniche di impaginazione, segmenta il messaggio in relazione alla tipologia dei destinatari. Internet si rivela un mezzo utile anche per l’editoria tradizionale: gli scrittori si ritrovano a lavorare tramite internet promuovendo e vendendo i loro libri e la rete diventa il palcoscenico principe per i giovani ed il loro lavoro.
Molti tra questi lavoratori si possono etichettare sotto il nome di “wwworkers” ovvero alcune centinaia di giovani che hanno deciso di scegliere il web come luogo per il loro lavoro. Sono quelli per cui lavorare tramite internet ha significato aprire la partita Iva e non passare per la canonica assunzione. I giovani hanno sfruttato nuovi strumenti per lavorare tramite internet creando un network di relazioni per trasformare le loro passioni in mestiere.
Un dato positivo che fa distinguere l’Italia è quello fornito da Accenture secondo cui i ragazzi italiani sono tra i primi a livello globale per l’uso delle tecnologie emergenti nei contesti lavorativi. Insieme a loro i giovani cinesi e statunitensi preceduti da giapponesi e tedeschi. Questo perché la maggior parte degli italiani sotto i 25 anni comunica con i propri clienti attraverso chat online, messaggistica istantanea e messaggi di testo, a discapito dei mezzi di comunicazione tradizionali facendo così di internet un luogo tramite cui poter lavorare. I giovani, dunque, possono aggirare, seppur in parte, la mancanza di lavoro, specializzandosi ed adattandosi ai tempi e alle tecnologie.
Autore: Redazione di Mondolavoro.it
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