Spesso salta fuori il termine industria 4.0 per definire la quarta rivoluzione del settore: storicamente tutti i passaggi hanno coinciso con una svolta tecnologica, che poi hanno influenzato la vita. Quali sono le professioni legate a questo passaggio? Un indizio lo diamo citando lo iot, o internet of things. Ma adesso scendiamo nel dettaglio.
Industria 4.0, la rivoluzione inizia dalle smart factory
La fabbrica intelligente è lo spazio perfetto in cui fondere tecnologia digitale, biologica e essere umano. Tutti collaborano all’interno dello stesso sistema di gestione della produzione con un focus sulla centralizzazione e l’archiviazione dei dati. E con il grande vantaggio dell’abbattimento dei costi e dei rischi spesso implicati in diversi mestieri più pericolosi.
Per fare questo è necessario affidarsi all’Internet of Things (iOt) per i processi industriali utili a creare una smart factory interconnessa, che metta in contatto uomo e macchina in maniera semplice.
Il futuro per restare competitivi è l’industria 4.0
Nell’era dell’industria 4.0, all’interno delle smart factory, la macchina è al servizio dell’uomo come da tradizione. Ma adesso non si parla più di strumenti, ma di robot collaborativi (cobot). E’ un risultato a cui si è arrivati proprio al processo di digitalizzazione delle imprese: un cambiamento che passa proprio attraverso lo iOt che digitalizza ogni oggetto.
Cos’è l’Internet of things per l’industria 4.0
Lo iOt è l’infrastruttura che prende come riferimento la realtà fatta di oggetti, persone, dispositivi e la mette in connessione all’interno di un’unica rete. Un sistema davvero utile all’interno di una smart factory, per quanto riguarda una migliore usabilità dei sistemi e una maggiore flessibilità, così come un più efficace controllo dell’intera produzione.
L’obiettivo dell’applicazione dell’Internet of things è semplificare il lavoro, possibilmente senza che l’essere umano si accorga della complessità tecnologica che c’è dietro. Per rendere una migliore usabilità dei sistemi, l’impiego di un sistema gestionale digitale integrato, un software della gestione multipla dei processi (SMM) è la via giusta.
Come lo iOt e l’industria 4.0 avranno impatto sul presente
Ci riferiamo alle parole del WEF: la rivoluzione dell’industria 4.0 ancora è prevedibile solo in parte. Ma di certo apporterà dei cambiamenti radicali nel modo di intendere la vita e il lavoro o, addirittura, le modalità di interazione.
Per aiutarci con un po’ di stime, riportiamo i risultati della ricerca “The Future of the Jobs”, presentata al World Economic Forum 2016 grazie alla quale è stato possibile comprendere meglio gli effetti dell’Industria 4.0 sul mercato del lavoro. Si sottolinea la scomparsa di molte professioni di oggi: questo da una parte rappresenta una perdita di posti di lavoro, ma dall’altra anche la nascita di nuove figure.
Infatti, l’apporto dell’Internet of things e dell’intelligenza artificiale porterà allo stesso tempo 2 milioni di nuove posizioni, anche se ne spariranno 7. Un saldo negativo di oltre 5 milioni, salvo che per l’Italia: 200 mila posti creati per altrettanti persi.
La multinazionale di consulenza McKinsey ha tracciato 4 direttrici in cui si evolverà l’industria 4.0
– Dati, potenza di calcolo e connettività;
– Analytics e Intelligence;
– Interazione uomo-macchina;
– Conversione al mondo fisico;
In altri termini, i processi produttivi diventeranno sempre più automatizzati e data-driven. E così muteranno le modalità, le mansioni, le responsabilità e, chiaramente, le competenze.
Ancora secondo McKinsey
Il 60% delle occupazioni oggi esistenti è composta da una percentuale del 30% di operazioni automatizzabili. L’iOT potrà quindi intervenire sviluppando le tecnologie attualmente utilizzate. Cosa significa? Che la maggioranza delle professioni è destinata a modificare il proprio aspetto. La stima ricavata è tra i 75 a 375 milioni di persone che dovranno apprendere nuove competenze entro il 2030. Quel che si suol dire: non si smette mai di imparare.
Due esempi delle professioni dell’industria 4.0
Il progettista avrà grossi vantaggi nell’applicazione delle nuove tecnologie iOt, a patto che sviluppi una competenza digitale verso il data-driven e quindi sappia sfruttare gli strumenti dell’industria 4.0. Parliamo della modellistica virtuale e dell’additive manufacturing. Obbligatoria è anche la capacità di raccolta e analisi dei dati attraverso le opzioni messe a disposizione dall’Internet of Things e dai Data Analytics.
Anche la figura del tecnico di manutenzione conoscerà un upgrade nell’industria 4.0. Infatti, dovrà padroneggiare le tecniche diagnostiche per l’individuazione di eventuali guasti su software applicativi, così come gestire i dispositivi di Human Machine Interface Augmented Reality.
Dovrà poi essere in grado di muoversi tra le piattaforme e gli algoritmi che si basano sull’industria 4.0 per raccogliere e memorizzare le informazioni di ispezione e intervento per poi rielaborarli in un archivio utile per migliorare le strategie di manutenzione ed economiche.
Le aree di lavoro dell’industria 4.0
Ecco che cosa hanno individuato gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano: 5 aree in fase di sviluppo.
Si tratta di: Fabbrica e Operations (trasformazione e assemblaggio di materie prime e componenti); Supply Chain (sviluppo di reti collaborative che si avvalgono di piattaforme Cloud, per un sistema di consegna affidabile e garantita); Product-Service Development (di sviluppo di nuovi prodotti e servizi e progettazione del loro ciclo di vita); Integrazione tra Information Technology (IT) e Operational Technology (OT); Industrial Data Science (valorizzare i dati provenienti da macchinari, dispositivi, prodotti; clienti, social media, notiziari per le altre aree aziendali).
Il Man-Machine Teaming Manager: un lavoro atipico dell’industria 4.0
Un posto particolare va riservato a questa nuova professione dell’Internet of Things che deve il suo nome alla società di consulenza Cognizant. Cosa fa? Gestisce la relazione tra uomo e macchina nelle smart factory. Una cosa da niente: ha “solo” la responsabilità di combinare le qualità dei robot software e le caratteristiche umane.