La tecnologia e i computer non sono più una cosa da sfigati. Anzi: ora sono uno dei futuri più concreti del mondo del lavoro, in un’era fondata sempre più sul digitale. Per questo chi sente di avere un’attrazione per la laurea in informatica, deve decisamente assecondarla. Non siete ancora convinti? Siamo qui per esplorare meglio tutte le possibilità e farvi ricredere.
Laurea in informatica: perché sceglierla?
La realtà virtuale, quella aumentata, persino la ricerca del personale: sono solo alcuni degli aspetti che oggi stanno rivoluzionando la vita nelle aziende. La domanda iniziale da porsi è: volete fare parte attiva del cambiamento? Se la risposta è sì, allora il corso di laurea in informatica è quello che fa per voi. Ciò che vi aspetta è la creazione di software, lo sviluppo di applicazioni, la gestione di reti, la progettazione di sistemi informativi… voi sarete l’avanguardia della prossima epoca tecnologica.
Motivi per scegliere una laurea in informatica: al primo posto il placement
Le basi dell’informatica diventeranno, dopo gli studi, le competenze che al giorno d’oggi sono più appetitose per i datori di lavoro. Per dare più sostanza a tutto questo ottimismo ci riferiamo all’ultimo rapporto diffuso da Almalaurea nel 2019, il quale conferma che la laurea in informatica sia tra le migliori per trovare lavoro.
I laureati in Scienze e tecnologie informatiche hanno registrato un tasso occupazionale del 64,5%.
Secondo motivo: la laurea in informatica è ben retribuita
Notizia ancor più interessante, chi ha concluso la laurea in informatica ha totalizzato una media retributiva mensile di 1.269 euro. Le percentuali aumentano ancora considerando il titolo della laurea in informatica magistrale: a un anno dal suo conseguimento, ben il 93,4% dei laureati è stato assunto e lo stipendio medio ha raggiunto i 1.489 euro.
Citando ancora direttamente la ricerca è emerso che “anche le competenze informatiche esercitano un effetto positivo sulla possibilità di trovare un impiego entro il primo anno dal conseguimento del titolo della laurea in informatica: la probabilità di essere occupati, tra chi conosce almeno cinque strumenti informatici, è del 26,1% più alta rispetto a chi conosce al più due strumenti.”
Il corso di laurea in informatica si fa sexy
In effetti, la parabola ascendente dell’informatico non conosce tregua: basti pensare che dal 2006/2007 sino a oggi, gli iscritti al corso di laurea in informatica sono aumentati da 7.354 a 10.217: una crescita del 28%. Purtroppo quello che non è cambiato è il fattore genere: gli uomini restano ancora quelli che più scelgono queste discipline, per l’86/87%.
La laurea in informatica è donna
Quindi, ragazze, fatevi avanti: conseguire una laurea in informatica non è più complesso che scegliere la taglia giusta di reggiseno.
Per rendere attraente la laurea in informatica anche per le ragazze esistono tante iniziative sia nel settore pubblico che nel privato. A dicembre, per esempio, una cifra importante (3 milioni di euro) è stata messa a disposizione dal Miur proprio per incentivare le iscrizioni a corsi laurea scientifici. Questo fondo ha permesso agli atenei di offrire esoneri parziali se non addirittura totali delle tasse oppure è stato trasformato in altre tipologie di supporto dello studio. Ma, cosa da sottolineare, le stesse università avranno un rincaro del 20% di agevolazioni riservate alle iscritte di genere femminile.
Sul versante dei privati
Un progetto di questo tipo per il corso di laureain informatica è “Women in Technology Scholarships“, portato avanti da Booking.com insieme alla University of Oxford e la Delf University of Technology. Da questa collaborazione, per l’anno accademico 2018/2019, sono state assegnate diverse borse di studio per l’ammontare di 500 mila euro proprio alle ragazze che hanno voluto formarsi nell’Information Technology.
Quinto: il settore informatico non conosce crisi
Per dirla insieme a Franco Fummi, direttore del dipartimento del corso di laurea in Informatica dell’Università degli Studi di Verona: «Nessun informatico rimane senza lavoro: se i laureati aumentassero di dieci volte troverebbero ugualmente impiego. Si tratta del settore che probabilmente esploderà di più in quanto la laurea in in informatica darà vantaggio alla linea di produzione».
Sei: la laurea in informatica è il futuro, oggi
Continua Fummi: «Per il futuro si prevede infatti il passaggio da una produzione di massa a una produzione massivamente personalizzata, in cui l’oggetto ordinato online sarà prodotto nel momento in cui lo ordiniamo esattamente come lo vogliamo. Questo determinerà una riconfigurazione continua dei sistemi di produzione e richiederà tante nuove professionalità».
Ricordiamo che a parlare lavora all’interno di uno dei centri riconosciuti dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario come uno tra i più eccellenti rispetto all’arco di tempo 2018-2022 per la laurea in informatica e per questo scelti per ottenere speciali finanziamenti statali. Quindi, gli crediamo.
Un altro pro di prendere la laurea in informatica? Games e robot
Chi ha una laurea in informatica si diverte manipolando la realtà virtuale, progettando giochi o sistemi simili, applicati all’interno dell’industria 4.0. In questa fase potreste esser dei costruttori di cobot (o robot collaborativi): una delle vostre creature potrebbe diventare un chirurgo specializzato!
Otto: la laurea in informatica è anche umana
E che dire per quelli che non solo vogliono esser un informatico iper tecnologico, ma anche dotato di soft skills da psicologo? Per loro c’è la possibilità di diventare specialisti dei sistemi embedded, ovvero trasformare gli oggetti in strumenti intelligenti, dai mobile device alle automobili.
Nono: l’informatico è un “body guard” del web
C’è sempre più bisogno di applicazioni informatiche più sicure. E per rendere tutto ciò possibile, le figure aperte dal corso di laurea in informatica sono tante. Le ha analizzate nel dettaglio il report Cybersecurity talent: the big gap in cyber protection del Digital Transformation Institute di Capgemini. Ciò che è emerso è che le competenze afferenti alla cybersicurity sono quelle che sono più richieste, quanto meno studiate.
In altre parole: le aziende sono a caccia di figure di questo genere, ma non ce ne sono altrettante sul mercato. Solo ultimamente l’Italia ha iniziato a mettersi al passo coi tempi: i corsi di laurea in sicurezza informatica stanno nascendo (il primo in assoluto è stato quello aperto dall’università di Milano). Assieme a questi esistono dei master post-laurea come quello della Bologna Business School.
Dieci: l’informatico è anche data scientist
Ovvero, lo scienziato dei big data. E’ un’altra figura per cui esiste una grossa domanda che però, secondo la società di consulenza McKinsey, lascia vacanti 190 mila posti di lavoro solo negli Stati Uniti. Questa forma di informatico dei dati è indispensabile anche per le PMI e nell’amministrazione pubblica.
Ora sapete tutto quello che vi aspetta di fantastico se scegliete la laurea in informatica: proiettatevi in un futuro ben pagato!