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Lavorare all’estero: il curriculum ideale

Lavorare all’estero: il curriculum ideale

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Le possibilità di occupazione in Italia si stanno sempre più assottigliando. Per molti la soluzione è allargare le frontiere e andare all’estero. Ma qual è il curriculum ideale per poterlo fare?

La cosa fondamentale è sapere la lingua del paese in cui si vuole andare. Ci sono però alcuni accorgimenti da seguire per rendere migliore il curriculum e la lettera di presentazione.

Per rendere più facile la ricerca l’Unione Europea ha creato Eures, la piattaforma dedicata alle proposte di lavoro dei diversi paesi membri. Qui è anche possibile compilare online un modello di curriculum standard accettato in tutta Europa. Il format si chiama Europass.

Il paese più gettonato dai giovani in questo momento è la Germania. I tedeschi, oltre al curriculum, vogliono che venga allegata una lettera di presentazione. Si chiama “Bewergung” e serve per spiegare le motivazioni che spingono il candidato a lavorare per quella determinata azienda. In Germania poi è ancora molto apprezzato il cv scritto a mano e firmato. Come norma generale (che però vale un po’ per tutti i paesi europei) non deve superare le due pagine.

Altre caratteristiche accessorie sono una foto e le eventuali attestazioni delle esperienze lavorative e del livello delle lingue parlate.

In Francia la crisi economica colpisce esattamente come in Italia. Però ci sono ancora settori molto redditizi, come informatica, assistenza sanitaria, sicurezza, ingegneria e ristorazione.

E’ un paese molto avanzato dal punto di vista informatico, quindi oltre al curriculum è utile appoggiarsi ai social network, Linkedin in testa.

Nel curriculum per la Francia, oltre alle esperienze lavorative, bisogna specificare le competenze acquisite durante il periodo. Inventare qui non serve a nulla ed è pressoché impossibile: chiedono sempre le referenze. Se non ci sono, prendono informazioni presso le imprese citate nel cv.

In Inghilterra le differenze con l’Italia si accentuano notevolmente. Per via della privacy non è necessario allegare una foto e specificare età, stato civile e indirizzo fisico. La cosa più importante del curriculum inglese è il “personal statement”, un’introduzione in cui si dichiara cosa si sa fare e come si potrebbe essere utili. Insomma, ci si “vende” nel migliore dei modi.

Fondamentale è poi allegare una lettera di presentazione. Gli inglesi guardano più all’esperienza professionale o personale che alla formazione. Infatti questo punto può essere messo tranquillamente alla fine, dopo interessi, hobby e sport.

Anche qui le esperienze lavorative precedenti vengono controllate e verificate. I processi di selezione sono più lunghi rispetto alla norma degli altri paesi: durano mediamente due mesi e prevedono colloqui e prove.

Gli annunci di lavoro si trovano quasi esclusivamente su Internet e le agenzie di lavoro private sono quelle che funzionano meglio.

La Russia è una nuova frontiera non ancora molto esplorata ma ideale per i lavoratori stranieri. Ingegneri e personale tecnico qualificato sono molto richiesti nelle infrastrutture e e nel settore energetico. Qui il tempo indeterminato non è un miraggio impossibile: è la tipologia di contratto più usata, con un periodo di prova che varia da uno a tre mesi.

Volete iniziare a cercare? Ecco un paio di siti molto utili: www.rabota.ru e www.headhunter.ru.

Qui in Russia la formazione è molto importante e, addirittura, contano parecchio anche i voti presi agli esami più importanti. Così come valgono tanto anche le referenze.

Oltre alla lingua, l’ostacolo più grande per poter lavorare in Russia è rappresentato dalla burocrazia: l’iter è molto lungo e un permesso lavorativo può anche tardare mesi.

Avete davvero voglia di lavorare all’estero? Ecco qualche libro per aiutarvi nella vostra scelta!

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