Non serve essere esperti di motori e pistoni per capire che un annuncio di lavoro in cui si cerca “un meccanico con esperienza pregressa”, senza alcuna altra indicazione, è una pessima inserzione.
Cercasi stagisti con esperienza: riconoscere gli annunci per non non lavorare gratis
Inutile nascondersi: la maggior parte degli annunci pubblicati sul web o sui giornali non riesce a spiegare che cosa concretamente cerca un’azienda. Con il risultato che le imprese o le realtà di formazione, pur impegnandosi anche economicamente nella pubblicazione annunci di lavoro, faticano nella ricerca di collaboratori adeguati e i lavoratori non riescono a identificare opportunità cui proporsi con ottime chance né, tantomeno, a barcamenarsi tra offerte di stage, lavoro gratis, apprendistati o contratti a tempo indeterminato.
Comprendere completamente il contenuto di un annuncio di lavoro, insomma, è un’impresa assai ardua. Imparare a riconoscere i difetti delle inserzioni quando siamo impegnati a cercare corsi di formazione o opportunità di impiego è, però, possibile.
Come fare per distinguere le aziende serie da chi vi vuole offrire di lavorare gratis o, peggio, nasconde “bufale” ancora più grandi?
Secondo la legge, prima di tutto, la pubblicazione annunci di lavoro non può essere anonima. Nel testo dell’inserzione, quindi, cercate il nome dell’azienda oppure un numero di telefono di rete fissa. L’unico caso in cui il nome dell’impresa può rimanere anonimo è quello in cui l’inserzione è stata pubblicata da una agenzia su incarico dell’azienda stessa. In questo caso è l’agenzia che, per legge, si fa garante dell’identità e della correttezza dell’azienda. Come comportarsi, quindi, quando, nel cercare corsi di formazione o possibilità di impiego, ci si imbatte in enti formativi o aziende che si presentano solo con il semplice nome o, peggio ancora, attraverso discorsi fumosi e poco chiari? Muovetevi da soli, ovvero cercate sul web il sito dell’azienda o dell’ente di formazione.
Ricercare la giusta retribuzione per la giusta esperienza
Lavorare gratis non piace a nessuno, né spendere migliaia di euro per un corso inutile è esattamente la prospettiva auspicabile in questi tempi di crisi. Occhio quindi ai paroloni altisonanti che servono solo a gettare fumo negli occhi. “Spiccato orientamento verso il cliente, eccellenza dei propri prodotti attraverso la qualità e l’innovazione, pensiero e azioni con prospettive a lungo termine e con uno spiccato senso di apertura al cambiamento ed al progresso”. Così si presenta, sul web, un’azienda che vende… aspirapolvere. Nulla di male nel vendere questo tipo di prodotto ma perché non palesarsi?
Nel nostro Paese inoltre rimane un certo imbarazzo nel dichiarare in maniera esplicita. Secondo un recente studio di Indeed sulle retribuzioni, in Italia meno del 10% degli annunci rende chiara già nell’annuncio la paga prevista per la posizione vacante. Addirittura, spesso è considerato “maleducato” parlare di compenso al primo colloquio.
Sono molte le cause, dalla paura di essere troppo esposti alla concorrenza, che potrebbe usare le informazioni negli annunci per ritoccare le proprie offerte e “rubare” i talenti migliori, al desiderio di trovare candidati motivati e interessanti al posto più che alla retribuzione.
Tuttavia, è un atteggiamento che difficilmente paga, in tutti i sensi. È importante durante il processo di selezione verificare se la paga proposta nell’annuncio viene confermata, ma la trasparenza su questa informazione può essere un fattore importante da prendere in considerazione.