L’aumento dell’età media della popolazione e la diffusione di patologie che non permettono di condurre una vita normale ed autonoma nello svolgimento delle varie attività quotidiane, ha comportato negli anni la creazione di nuove professioni in ambito sanitario. Da questo punto di vista merita particolare attenzione la figura del Terapista Occupazionale, formalmente riconosciuta con il decreto 136 del 1997, ma che solo adesso si sta progressivamente diffondendo su tutto il territorio nazionale.
Se vi piacerebbe lavorare in questo settore, potrebbe interessarvi saperne di più su questa professione che presenta numerose possibilità di impiego sia nel settore pubblico che nel privato.
Di cosa si occupa il terapista occupazionale?
Il terapista occupazionale svolge numerose attività: opera nell’ambito della prevenzione, effettua la riabilitazione in persone affette da malattie e disordini sia fisici che psichici che presentano delle disabilità temporanee o permanenti. Promuove l’organizzazione di attività individuali e di gruppo in modo da favorire un vero e proprio percorso di reinserimento sia sociale che domestico per i propri pazienti. Non solo, propone modifiche all’ambiente di vita dei soggetti e la partecipazione di familiari e amici alle attività educative e ricreative in modo che i pazienti sentono l’appoggio e la comprensione dei propri cari.
Può operare sia all’interno delle strutture socio-sanitarie, sia pubbliche che private, che come libero professionista. Inoltre, analizza il contesto urbano per individuare la presenza di eventuali barriere architettoniche e si adopera affinché vengano trovate delle soluzioni ambientali opportune. Obiettivo fondamentale è migliorare la qualità di vita dei pazienti che, senza un operatore sanitario che li segua e li stimoli in maniera adeguata, potrebbe pian piano rinunciare a condurre una vita indipendente.
Come diventare terapista occupazionale?
Tra le nuove professioni in ambito sanitario, quella del Terapista Occupazionale è certamente di particolare interesse. Per quanto concerne il percorso di formazione, sono presenti vari corsi di laurea, triennale e specialista, su tutto il territorio nazionale. Non solo, è possibile investire continuamente sulla formazione mediante la partecipazione a master se si desidera specializzarsi in un ambito specifico (ad esempio la riabilitazione neuro-cognitiva, la riabilitazione infantile oppure la riabilitazione degli arti), ma anche frequentare corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale.
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