Linkedin: un lavoro per trovare lavoro
Tante volte abbiamo sentito la frase “Linkedin non serve a niente!”, ma è simile alla storia della volpe con l’uva: in realtà basta rimboccarsi un po’ le maniche per capire che questo social può servire eccome. Quindi, sii il tuo primo datore di lavoro e datti da fare: prima mansione, dare un tocco personale all’url del tuo profilo.
Per colpire l’occhio dei reclutatori, è bene distinguersi dagli altri candidati e non dare l’idea di essersi iscritti a tempo perso sulla piattaforma: siete professionisti, consapevoli della vostra unicità. Trasmettetela con un url non generico e farà già una bella differenza.
Le prime impressioni contano
È un dato di fatto che gli account dotati di foto, ricevano un maggior numero di proposte rispetto a chi vuole restare anonimo. Perché? Beh: affidereste i vostri soldi a qualcuno che non avete neppure visto in faccia? Presentarsi online solo affidandosi al proprio curriculum, per quanto possa avere nobili principi alle spalle, non è una buona strategia: suggerisce che abbiate qualcosa da nascondere e anche una certa insicurezza. Quindi, scegliete un outfit fresco, professionale – senza esser ingessati – e piazzatela come biglietto da visita su Linkedin.
Dove sei?
La geolocalizzazione è fondamentale sia nel caso in cui voi siate in piena caccia, sia invece che abbiate già la vostra rete professionale ben consolidata. Sapere dove lavorate, aiuta di sicuro a farvi trovare da chi è alla ricerca di un profilo come il vostro nei paraggi.
Chi sei?
Linkedin mette a disposizione di creare una breve presentazione in cui descrivere il proprio ruolo in azienda. Appena sotto la foto profilo e il nome, questo Sommario deve esser un invito all’esser contattati: chiaro, originale e creativo, far emergere la propria personalità senza esagerare, è il metodo più semplice per farsi desiderare. Non solo: ricorda anche di inserire le parole chiave che descrivono la tua professionalità! Così i recruiter potranno trovarti più facilmente!
Assieme al sommario, la sezione Riepilogo va trattata con lo stesso criterio: descrivere tutte le mansioni e le competenze professionali, senza esser troppo schematici. Focus sulle soft skills e sulle esperienze più rilevanti, magari raccontando i propri obiettivi futuri.
L’unione fa la forza
Non dimentichiamo che Linkedin è comunque un social network e, come tale, è possibile aderire a delle community. Degli spazi piuttosto importanti per stabilire nuove relazioni professionali nel proprio ambito lavorativo: attenzione solo a farsi notare in modo positivo all’interno di questi gruppi!
Non siate timidi
Linkedin si basa sulla creazione di nuovi collegamenti tra sconosciuti: per chi è un po’ timoroso ad accettare questo fattore aggregante, la piattaforma può non funzionare. Un consiglio: questo social non è un generatore di blind date imbarazzanti, ma un contenitore dove i professionisti entrano in contatto. Pensatela così: a un convegno di lavoro, rifiutereste mai il bigliettino da visita offerto da uno dei partecipanti?
Competenze e Referenze
Un cocktail perfetto per fare buona impressione alle aziende in fase di assunzione. Un profilo professionale interessante, è caratterizzato da almeno cinque competenze principali. Ma, come dimostrare che quello che c’è scritto non è tutto fumo e niente arrosto?
Via libera ai feedback positivi: le segnalazioni lasciate da chi ha lavorato bene con noi e vogliono anche spendere due parole per raccontarlo, è un plus per il proprio profilo.
Parola d’ordine: Keyword
Anche gli account su Linkedin sono soggetti alle sacre regole di indicizzazione su Google. Stesso sistema di ricerca che funziona all’interno dello stesso portale, che mette in evidenza i profili in base alle parole chiave impostate. Per cui, è bene fare attenzione a quelle che descrivono meglio la propria identità professionale per inserirle nel Sommario e nel Riepilogo.
Non dimenticarti di te!
Costa fatica, ma ne vale la pena: se, dopo tutti gli sforzi sullo strutturare un profilo incisivo e attraente, poi vi dimenticate che esista, allora sarà come non aver lavorato per niente. La vostra vita offline è in continuo movimento e così dev’essere quella online: l’aggiornamento è determinante per non risultare troppo statici a livello professionale. Inserite nuove esperienze, nuove attività, nuove competenze: tutto ciò che è novità o sintomo di una personalità dinamica che si informa anche sul proprio settore partecipando a eventi e condividendo contenuti attinenti, è ottimo per mantenere alto il valore del proprio account.
Bene, adesso che siete i Salvatore Aranzulla di Linkedin, passate dalla teoria alla pratica: prossimo step, trasformare questi semplici consigli in cambiamenti concreti: fotocamera in mano, giusti abiti e parole giuste, e via nel mondo dei professionisti senza paura.
Simonetta Spissu