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Come diventare reputation manager? Ecco cosa fa e quanto guadagna
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Come diventare reputation manager? Ecco cosa fa e quanto guadagna

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Curare l'aspetto di una realtà imprenditoriale online non è un'operazione da affidare al caso: gestire il brand e proteggerlo dal mondo del web è tra i compiti del Reputation manager. Ecco perché investire in questa figura professionale.

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Nel mezzo dell’era digitale termini come Web Reputation e Reputation manager ci colpiscono quotidianamente. Soprattutto arrivano alle orecchie degli imprenditori, che hanno ormai abbracciato l’idea di doversi confrontare con il mondo online per far crescere la propria azienda. Un’evoluzione che però non può esser lasciata al caso o all’improvvisazione, perché il web è un’arma a doppio taglio: se non utilizzata in maniera adeguata potrebbe danneggiare l’immagine di un’impresa, piuttosto che promuoverla. Ed ecco che a tal proposito entra in campo il Reputation manager. Si tratta di una professione che potrebbe esser non solo la risposta alle esigenze dei datori di lavoro, ma anche la vostra futura carriera. Siete pronti a capire che cosa vi aspetta nei prossimi anni?

Reputation manager, il bodyguard del brand

La sua missione è quella di proteggere e promuovere l’immagine online di un’azienda attraverso diverse operazioni di web reputation management. Il suo obiettivo: la raccolta e l’analisi dei dati presenti in rete in relazione a un brand, una persona fisica, un prodotto, così poi sarà in grado di selezionare quelli più efficaci per costruire una strategia di marketing mirata.

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Pixabay | Geralt

Cosa fa il Reputation manager

Il Reputation manager si muove con naturalezza nel vasto territorio del web, monitorando anche i diversi canali social. In particolare monitora le conversazioni e i contenuti online che riguardano una determinata azienda, un servizio, un prodotto, un professionista e persino un personaggio pubblico. Di fronte a commenti negativi, la prima mossa del reputation manager sarà quella di gestire la criticità, per poi procedere con la messa in atto di nuovi progetti in linea con diverse idee di business. Questo manager del brand è una figura ibrida tra il data analyst e il professionista delle pubbliche relazioni. Seleziona i trend principali, contatta gli influencer utili alla sua causa di promozione, individua i punti critici, il tutto attraverso una puntuale analisi delle informazioni ottenute in rete.

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Pixabay | mohamed_hassan

Per fare tutto ciò, il Reputation manager utilizzerà metodologie specifiche come il crawling, cioè la ricerca delle keywords più rilevanti, oppure come l’indexing, ovvero l’archiviazione delle conversazioni nate attorno al brand. O ancora come il data mining: le attività svolte sul database per aggregare e disaggregare i dati rispetto a diversi parametri (tempo, area geografica, persone coinvolte nella conversazione, tipologia di sito web…).

Di cosa si occupa il Reputation manager

Per riassumere, il Reputation Manager si occupa di:

  • Public Relations: fa attività di networking online e offline per influenzare positivamente l’evoluzione di un’attività imprenditoriale. Allo stesso tempo, avrà premura di rimuovere i contenuti lesivi e diffamanti da Google, perché sono proprio questi che hanno il potere di incrinare la reputazione online.
  • Analisi dei dati: il flusso di dati in rete, tra critiche e opinioni degli utenti, forma un quadro preciso dello stato di salute di un brand. Questa mole di informazioni dovrà essere sottoposta a valutazione, in modo da prevenire delle situazioni di crisi. Questa attività di raccolta e analisi è utile anche per lo sviluppo della produttività della stessa azienda.
  • Digital Marketing: godere di una buona reputazione online richiede diverse strategie da quelle applicate nella realtà offline. Per questo il Reputation manager deve conoscere profondamente l’universo del web marketing e di tutti gli strumenti che ottimizzano la visibilità di un’azienda.

I must have di un Reputation manager

Con una praticissima lista possiamo riassumere schematicamente quali sono le caratteristiche che compongono il profilo del Reputation manager:

  1. Essere un profondo conoscitore delle piattaforme di social network e delle loro dinamiche interne;
  2. Essere dei maestri dei tanti tool di social media analysis;
  3. Non farsi sfuggire niente dei meccanismi delle piattaforme di digital reputation;
  4. Cintura nera degli strumenti di analisi statistica;
  5. Utilizzo dei fogli di calcolo con la stessa facilità con cui fa la spesa;
  6. Poter contare su competenze giuridiche relative alla privacy.

Come si diventa Reputation manager

Diciamo da subito la verità: come spesso accade, l’Italia è un po’ indietro rispetto al resto del mondo. Le aziende tricolore che decidono di investire su un Reputation manager sono ancora poche e sono spesso quelle di medio-grande dimensioni, che possono contare su volumi di affari importanti. E, anche in questo caso, la maggioranza di queste realtà si rivolge a società specializzate o a consulenti esterni.

Tuttavia, non fatevi scoraggiare: sapete già anche che, seppure in ritardo, anche l’Italia arriverà a comprendere l’importanza del Reputation manager e comincerà ad assumere in un futuro non troppo lontano. Pensate quindi che potreste esser voi i professionisti giusti nel momento giusto: credeteci e formatevi. Tenete a mente un dato confortante: il Reputation manager (Profilo WSP-G3-020), si colloca tra i 21 Web Skills Profiles indicati da IWA Italia come le professioni più rappresentative dell’innovazione digitale.

L’iter specifico per diventare Reputation manager non esiste ancora (ma potrebbe essere creato a breve un corso di laurea dedicato, come quello recente per l’influencer). In questi casi, come in tanti altri, l’esperienza sul campo fa la differenza per conquistare l’attenzione delle aziende.

Ma, prima ancora, potreste valutare di frequentare dei master e dei corsi di specializzazione per approfondire alcuni dei temi che un Reputation manager dovrebbe conoscere per lavorare nel settore. Le proposte sono numerose e diversificate: sarà sufficiente fare una ricerca sul web per trovare quello che fa più al caso vostro. Ricordate comunque di valutare tutte le offerte formative che possono darvi, alla fine del percorso, competenze di SEO, SEM, Digital marketing, Social Selling, Email marketing e Lead marketing.

Quanto guadagna un Reputation manager

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Pixabay | mohamed_hassan

Partiamo dal ruolo dello stagista, che inizierà con uno stipendio medio di 500 euro: una partenza modesta, ma che è destinata a crescere sino ai 1.800 euro di una figura senior, attiva già da 3 o 4 anni all’interno del settore. Queste però sono cifre che fanno riferimento al panorama italiano. Se guardiamo all’estero, infatti, le prospettive sono ancora più rosee e si attestano sui 30.000 euro circa all’anno, di base, che diventano sino a 40mila per un Reputation manager più esperto.

Siete già in prima linea sul campo da guerra online, in difesa del vostro brand preferito? Ottimo: la base per crescere come Reputation manager è già pronta. Manca solo la pratica!

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