Inutile dirlo, anzi ripetitivo ma sempre utile: il curriculum vitae è il biglietto da visita di chiunque sia alla ricerca di un lavoro; metaforicamente è il sorriso, la voce o la stretta di mano che all’atto del presentarsi può fare in modo che entriate nelle grazie del vostro interlocutore o meno. Di conseguenza, conviene scriverlo nel modo più appropriato e convincente possibile. Perciò, oggi, Mondolavoro non vi consiglierà tanto come redigere il vostro c.v., quanto piuttosto quali accorgimenti utilizzare per renderlo il più efficace possibile, perché vi apra la porta di qualche colloquio di lavoro.
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Il curriculum – primo contatto, di chi è alla ricerca di lavoro, con i potenziali datori – generalmente presenta più o meno le stesse informazioni, che presentano i candidati: dati anagrafici completi di recapiti (telefono, e-mail ecc.); esperienze formative; esperienze lavorative; conoscenze linguistiche; conoscenze informatiche; altre eventuali esperienze e/o informazioni degne di nota con tanto di eventuali risultati ottenuti (premi, borse di studio ecc..).
Ebbene, tutto questo non è sufficiente per portare al lieto fine (ovvero a un colloquio) la ricerca del lavoro. Infatti, è bene seguire alcuni accorgimenti, tanto semplici quanto utili allo scopo di ottenere l’attenzione dei selezionatori. Ecco qui di seguito, dunque, i nostri consigli per redigere un curriculum a prova di colloquio:
- il testo deve essere uniforme e ordinato, preferibilmente organizzato per blocchi tematici. Se le pagine appaiono poco curate o anche solo poco “invitanti alla lettura” (vuoi per un carattere troppo piccolo o grande, vuoi per troppo poco spazio tra i paragrafi o perché troppo lungo ecc.. ), la vostra ricerca di lavoro verrà automaticamente stroncata sul nascere!
- indicare tutte le esperienze lavorative: talvolta sono proprio quelle considerate meno importanti, poiché “più umili”, ad attirare l’attenzione (un impiego da barista, per esempio, potrà aiutarvi per il fatto che dimostra che siete portati al contatto con la clientela)
- indicare anche gli interessi “extra professionali/formativi”. In altre parole: raccontatevi, fatevi conoscere. Un errore molto diffuso è , infatti, quello di pensare che i propri interessi personali non siano affatto attinenti alla ricerca del lavoro. A un qualsiasi datore non interessano certo gli hobbies dei candidati… Errore! Nella parte finale del c.v., fate largo alle vostre passioni e interessi, così da dare la possibilità di conoscervi, capire che tipo di persona siete… quella giusta per quell’impiego, ovviamente. Consigliamo di “incuriosire” e distinguersi.
- inserire l’autorizzazione al trattamento dei dati (“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali, ai sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003”.): evitate il banale errore di ometterla, poiché la sua dimenticanza equivale ad un curriculum cestinato immediatamente.
- altro consiglio tanto scontato quanto fondamentale, è quello di aggiornare con frequenza il c.v. (anzi, l’ideale sarebbe quello di rileggerlo ad ogni nuovo annuncio al quale si deicide di candidarsi… noioso ma utile)
- infine, non dimenticate mai di personalizzare il c.v. calibrandolo sul tipo di azienda alla quale pensate di proporre il vostro profilo. Per esempio: durante il vostro ultimo impiego avete maturato esperienza sia in copywriting che in organizzazione eventi? Scegliete quale voce scrivere per prima a seconda della candidatura.
Per il resto leggete qui.
Buona scrittura (e ricerca) a tutti!