Riciclaggio dei rifiuti: oltre che un dovere di ogni cittadino… perché non farne anche una professione? In Italia, quella dei rifiuti è una questione piuttosto delicata, basti citare una sola città per comprendere lo stato di gravità che può essere raggiunto: Napoli. Ebbene, proprio loro, i rifiuti, da dilemma possono divenire niente meno che una fonte di guadagno, un vero e proprio business.
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Come fare del riciclaggio dei rifiuti la vostra nuova attività? Semplice, recuperandoli per riutilizzarli, facendone “nuovi” materiali e/o oggetti. Per fare ciò, dovete aprire una particolare azienda che nel settore è conosciuta come… stazione ecologica. Non tutti sanno di cosa si tratta: oggi Mondolavoro ve lo spiega.
La stazione ecologica non è altro che un’area debitamente attrezzata e custodita, all’interno della quale cittadini e aziende possono rilasciare tanto rifiuti di tipo urbano quanto rifiuti commerciali e/o artigianali (purché assimilabili a quelli urbani). Lo scopo di questi spazi pubblici – gestiti dai Comuni, da società pubbliche o da aziende private – consiste nel recuperare e riciclare i rifiuti raccolti.
Di seguito trovate elencati i requisiti imprescindibili per potere aprire una stazione ecologica e avviare la vostra attività di riciclaggio dei rifiuti:
- lo spazio deve essere ubicato vicino ad aree urbane e in prossimità di strade di facile accesso e percorrenza
- devono essere rispettate le norme di sicurezza per la tutela dei lavoratori e dell’ambiente
- lo spazio interessato deve rispettare specifiche caratteristiche di tipo urbanistico, ambientale, igienico e di salute pubblica
- devono essere rispettate le fasce di compatibilità secondo il Piano Ambientale Idrogeologico-PAI (immediate vicinanze di pozzi di acque potabili).
All’interno della stazione, il vostro riciclaggio dei rifiuti potrà includere:
- carta e cartone
- vetro
- lattine, alluminio
- contenitori in plastica per liquidi
- rifiuti verdi
- rifiuti ingombranti metallici e non
- pneumatici
- varie tipologie di prodotti esausti (chimici e/o fisici).
Cosa fare dopo la raccolta? A questo punto, dovrete separarli e stoccarli in totale sicurezza, quindi li farete pervenire ai vari Consorzi Nazionali di Filiera, previo un accordo commerciale con tutte le convenzioni del caso. Di seguito, un elenco di suddetti consorzi:
- COREVE, ASSOVETRO per il vetro
- COMIECO e ASSOCARTA per carta, cartone e simili
- POLIMERICA, COREPLA per la plastica
- CIAL, CONAI e CNA per alluminio e materiali ferrosi
- FEDERLEGNO e RILEGNO per il legno
- ANPAR per materiali inerti.
Cosa vi serve per iniziare la vostra attività di riciclaggio dei rifiuti?
Innanzitutto dovete fare domanda di apertura della stazione ecologica in 10 copie originali presso la Provincia competente, il Settore Ambiente e Energia, il Servizio Gestione Rifiuti. La documentazione deve essere composta da quanto segue:
- scheda informativa
- relazione tecnica relativa l’azienda, il sito e l’impianto
- progetto definitivo dell’impianto
- elaborati grafici
- permesso di costruzione (ai sensi del D.P.R. 380/2001)
- dichiarazione di disponibilità dell’area
- relazione economica e contabile includente l’analisi dei costi
- dichiarazione sui vincoli di natura ambientale, idrogeologica, naturalistica, forestale, sismica, paesaggistica, storica, artistica e paleontologica
- analisi dell’eventualità di variazione di strumenti urbanistici comunali (secondo il D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112, Art. 55)
- relazione sull’impatto ambientale.
Un consiglio: non scordate di fornire “servizi aggiuntivi”: per esempio la raccolta dei rifiuti riciclabili presso privati o aziende e quindi il trasporto alla stazione; l’organizzazione dell’amministrazione o dei rapporti con il Comune ecc. Insomma, qualsiasi attività o servizio possa servirvi a fidelizzare i vostri clienti o potenziali tali: più clienti = più rifiuti. Più rifiuti = più guadagno.
In bocca al lupo per la vostra nuova impresa e… buona pulizia!