Al supermercato o presso i punti della grande distribuzione si chiama cassiere, allo sportello della banca prende, invece, il nome di “operatore”… chi è e cosa fa esattamente questa figura professionale? Malgrado la crisi, le banche rappresentano una buona percentuale delle offerte di lavoro, sono spesso una fonte di posti vacanti. Conviene allora che chi desidera tentare questa strada, proponendosi come operatore allo sportello di banca, si domandi appunto chi sia questa persona, trovando delle risposte pertinenti, in modo da presentarsi al colloquio (e, prima ancora, inviare il curriculum vitae) nella maniera più consona ed efficace.
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Ecco spiegato perché oggi vogliamo offrirvi qualche delucidazione proprio sulle attività che coinvolgono gli impiegati addetti… allo sportello di banca, naturalmente.
Dunque, questo particolare “cassiere” è la prima persona che i clienti incontrano, quella che li accoglie: praticamente impersonano il biglietto da visita della banca, quello che in gergo si chiama il front office.
Per svolgere questa mansione, allora, va da sé che è necessario avere un carattere adatto al contatto con la gente, essere in grado di sorridere ma soprattutto di mostrarsi disponibili, chiari e reattivi. L’operatore dello sportello di banca, nello specifico, raccoglie le richieste, le “decodifica” ove necessario e, in un secondo momento, le convoglia e le indirizza verso gli uffici di pertinenza, interpellando i colleghi specializzati. Allo stesso tempo, però, deve avere anche conoscenze per dare le risposte e le informazioni di “primo soccorso”, quelle che non necessitano un intervento più mirato e specifico.
In particolare, oggi, diversamente dal passato, questo impiegato si occupa della prima fase nel processo di “vendita” della filiale. In altre parole, avendo un contatto più diretto e continuo con i clienti spetta a lui sottoporre alla loro attenzione il prodotto giusto al momento giusto, il servizio o l’offerta che meglio si adatti alle loro personali e particolari esigenze (non sempre necessariamente espresse esplicitamente o in modo chiaro).
Un po’ un venditore, e un po’ un ascoltatore, ecco cos’è ai giorni nostri l’operatore dello sportello di banca. Tanto che, con frequenza sempre maggiore, la “cassa” sta assumendo le sembianze di un micro-ufficio, quasi un salottino, un luogo di accoglienza e di incontro a tutti gli effetti, dove si possa instaurare un dialogo più diretto, lontano dagli sguardi e dalle orecchie della tradizionale fila che normalmente si forma.
Questa veste ibrida impone all’impiegato di banca addetto alla “cassa/salottino” una duplice professionalità. La prima gamma di requisiti impone una buona capacità di vendita, con atteggiamento proattivo capace di “anticipare” le richieste dei clienti. In secondo luogo, sono naturalmente imprescindibili alcune conoscenze tecniche legate al mondo bancario, che si basano all’ambito economico-giuridico.
Strano da credersi, ma spesso gli addetti allo sportello di banca non sono tenuti a possedere diplomi e lauree in economia o simili, oggigiorno, proprio a causa del legame diretto col cliente e del ruolo di “anticipatore di bisogni”, queste figure sono ricercate anche fra i laureati in materie umanistiche. Come a dire che certo, la professionalità tecnica è importante, ma anche l’elasticità mentale, le doti dialettiche, la logica. Le nozioni tecniche possono comunque acquisirsi strada facendo.
Autore: Redazione di Mondolavoro.it
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