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Tredicesima mensilità: come si calcola e quando viene pagata?
tredicesima mensilità

Tredicesima mensilità: come si calcola e quando viene pagata?

tredicesima mensilità
Dicembre sta arrivando a grandi passi e con lui due degli eventi più attesi dalla maggior parte degli italiani: Natale e il pagamento della tredicesima mensilità. Per il primo probabilmente non ci sono ulteriori spiegazioni da dare, mentre sulla tredicesima alcuni di voi potrebbero avere qualche dubbio. Li risolviamo insieme?

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La tredicesima mensilità è nata in origine come gratificazione natalizia che i datori di lavoro concedevano volontariamente ai propri dipendenti. Nel 1937, sotto il governo Mussolini, è stata resa obbligatoria per i lavoratori del settore industriale. Nel 1960 è infine stata istituzionalizzata per quasi tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati ed è così ancora adesso.

tredicesima mensilità

Pixabay | geralt

 

Cos’è la tredicesima mensilità?

In poche parole, la tredicesima mensilità è una mensilità extra che si percepisce nel periodo delle Feste di Natale in aggiunta alla normale retribuzione del lavoratore o alla pensione. Rientra nella categoria delle cosiddette “retribuzioni differite”, chiamate così perchè il loro importo viene maturato mese per mese dal dipendente, ma viene erogata in un’unica soluzione, in questo caso a dicembre sotto forma di mensilità extra. Equivale all’incirca ad una mensilità retributiva o ad un assegno della pensione.

Quando viene pagata la tredicesima

Ma quando si prende la tredicesima? Per quanto riguarda i dipendenti privati non esiste una data precisa perchè nessun legislatore si è mai espresso a questo proposito. Ogni datore di lavoro, quindi, può decidere quando erogare questa mensilità extra. E’ però obbligatorio pagare la tredicesima entro il 24 dicembre, cioè prima delle feste di Natale.
La legge prevede anche che datore di lavoro e dipendente possano mettersi d’accordo per venire incontro ad esigenze particolari dell’una o dell’altra parte. Ad esempio si può concordare un anticipo all’inizio del mese e il saldo successivamente, oppure che questo stipendio extra venga suddiviso mese per mese su tutta la durata dell’anno.

Per i dipendenti pubblici, invece, si fa riferimento alla legge 350 del 25 settembre 2001, che stabilisce date precise per l’erogazione della tredicesima mensilità.
I dipendenti statali, quindi, devono percepire la tredicesima insieme allo stipendio di dicembre, con date che possono variare a seconda del ruolo ricoperto.

calcolo tredicesima

Pixabay | Counselling

Come calcolare la tredicesima?

Nonostante l’importo della retribuzione o della pensione mensile equivalgano a quello della gratifica, il calcolo della tredicesima è diverso da quello che si effettua per erogare lo stipendio.
In linea generale e semplificando molto, possiamo dire che il calcolo della tredicesima si effettua in base ai mesi di lavoro svolti dal dipendente: se ha lavorato per tutti e 12 i mesi avrà diritto ad una intera mensilità aggiuntiva, in caso contrario la tredicesima verrà ridotta in proporzione ai mesi di lavoro effettivo.

La tredicesima matura anche durante assenze del dipendente per i seguenti motivi:

Le tasse da pagare sulla tredicesima mensilità

Siamo sicuri che non avete bisogno di consigli su come spendere questa entrata extra, ma prima di lanciarvi in spese folli vi conviene calcolare quali tasse bisogna pagare sulla tredicesima. Sono infatti previste, per quanto riguarda l’Irpef, le aliquote utilizzate per le retribuzioni precedenti. Gli scaglioni mensili, però, sono calcolati senza aggiungere l’imponibile a quello relativo allo stipendio di dicembre.
La tredicesima mensilità fa poi parte dell’imponibile previdenziale, quindi è previsto anche il pagamento dei contributi. Dal calcolo della tredicesima sono infine detratti i contributi sociali e le anticipazioni di rate per l’Inail.

Succede spesso che l’importo della tredicesima risulti inferiore a quello dello stipendio. Ciò avviene perchè la prima è tassata senza considerare le detrazioni previste solitamente, quindi le trattenute fiscali risultano più elevate.

A chi spetta la tredicesima mensilità?

Hanno diritto alla tredicesima tutti i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, i titolari di pensione, i lavoratori part time e quelli in cassa integrazione (CIG). Spetta anche a lavoratori domestici come colf e badanti e a chi lavora con un contratto a chiamata. In questo caso il rateo della tredicesima è stabilito a livello orario.

E chi non ne ha diritto?

Ci sono alcune categorie di lavoratori che non hanno diritto a questa gratifica natalizia, pur lavorando regolarmente. Si tratta ad esempio dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti iscritti alla varie casse, ma anche i lavoratori parasubordinati. Non hanno diritto alla tredicesima nemmeno tirocinanti e stagisti, ai collaboratori a progetto e a quelli occasionali, agli associati in partecipazione e ai lavoratori pagati con il libretto famiglia. Non la percepiscono nemmeno i volontari delle Forze Armate nè coloro che hanno perso il lavoro e percepiscono l’indennità di disoccupazione.

Quali pensionati hanno diritto alla tredicesima?

Hanno diritto alla tredicesima tutti coloro che percepiscono una pensione, sia previdenziale che assistenziale e chi percepisce gli assegni che l’Inps eroga a titolo assistenziale per invalidi civili parziali e totali. Spetta poi la tredicesima sulla pensione di invalidità e sull’assegno sociale, ma non sulla pensione di cittadinanza.

Cosa succede se il datore di lavoro non paga la tredicesima mensilità?

Se il datore di lavoro non paga la tredicesima, la prima cosa da fare è inviargli una lettere di sollecito. Il passo successivo è quello di rivolgersi al sindacato di riferimento per avviare le procedure necessarie alla riscossione di quanto dovuto. La richiesta formale va inoltrata entro i 3 anni successivi, altrimenti il pagamento andrà in prescrizione.

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