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Tutto quello che c’è da sapere sull’Assegno di Ricollocazione

Tutto quello che c’è da sapere sull’Assegno di Ricollocazione

L'Assegno individuale di Ricollocazione, il cosiddetto “buono per disoccupati” è un aiuto per coloro che si trovano senza occupazione e vorrebbero ricollocarsi sul mercato del lavoro.Questo strumento, infatti, permette ai beneficiari di ricevere assistenza per ritrovare un impiego accedendo gratuitamente a servizi di supporto nella ricerca di un lavoro presso i Centri per l'Impiego.

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L’assegno di ricollocazione non consiste in una somma di denaro che viene elargita al disoccupato, ma di una misura di politica attiva che permette alle persone rimaste senza lavoro di ricevere assistenza intensiva e personalizzata finalizzata alla ricerca di una occupazione.
In pratica si tratta di un voucher per disoccupati spendibile presso Centri per l’Impiego e altri soggetti accreditati.
Questa misura è stata introdotta in maniera sperimentale lo scorso anno tramite l’art. 13 del Decreto Legislativo 14 settembre 2015 n. 2015, varato nell’ambito del cosiddetto Jobs Act promosso dal Governo Renzi; conclusa la sperimentazione, a partire da marzo 2018 l’Assegno di Ricollocazione è entrato a regime e può essere richiesto da tutti i soggetti che ne hanno diritto.

Assegno di Ricollocazione, chi può fare domanda?

Per l’Assegno di Ricollocazione 2018 possono fare domanda disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi da più di 4 mesi, beneficiari del Reddito di Inclusione e lavoratori coinvolti nell’accordo di ricollocazione nelle ipotesi di cassa integrazione guadagno per riorganizzazione aziendale e crisi, mentre i disoccupati che al momento godono di misure di politica attiva simili possono presentare la propria domanda solo una volta terminate le stesse.
La gestione delle domande è affidata all’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, ente pubblico che coordina la rete nazionale di servizi per l’impiego e le politiche per i soggetti in cerca di occupazione.

Assegno di Ricollocazione 2018: qual è l’importo e come funziona

Una volta ottenuto l’Assegno di Ricollocazione, ognuno dei beneficiari può scegliere liberamente l’ente accreditato da cui farsi assistere, che metterà a disposizione un programma personalizzato di ricerca intensiva di opportunità di impiego e l’assistenza di un tutor. Questo vuol dire che il profilo della persona in cerca di lavoro viene promosso presso potenziali datori di lavoro e il candidato viene poi assistito in tutte le fasi di selezione, fino all’eventuale inserimento lavorativo.
Questo percorso ha una durata di 180 giorni, a cui ne possono essere aggiunti altri 180 in caso di assunzioni con contratto di durata semestrale o superiore.
L’importo dell’assegno varia in base alla complessità del percorso e può andare da 250 a 5.000 euro; in caso di successo, cioè quando l’assistito trova lavoro, il soggetto che lo a assistito riceve da 250 a 1.250 euro per un contratto a termine della durata di 3 o 6 mesi in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, da 500 a 2.500 euro per un contratto di almeno sei mesi e da 1.000 a 5.000 euro per un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato.
E se il programma non ha successo? In questo caso l’ente riceve una quota fissa per il suo servizio di affiancamento pari a 106,5 euro.

Come richiedere l’Assegno di Ricollocazione?

Chi è in possesso di tutti i requisiti necessari può fare richiesta per l’Assegno di Ricollocazione 2018 richiedendolo tramite l’apposita procedura online raggiungibile dall’apposita pagina web, cliccando su Richiedi l’Assegno di Ricollocazione e accedendo con le proprie credenziali Anpal oppure effettuando la registrazione per ottenerle oppure rivolgendosi a Centri per l’Impiego, Agenzie per il Lavoro Accreditate o Istituti di Patronato convenzionati con l’Anpal.

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