Un’espressione che racchiude un vero e proprio universo: le professioni sanitarie riconosciute dallo Stato italiano sono numerosissime e sembrano resistere meglio di altre alla crisi, esercitando sempre un notevole fascino sui giovani che scelgono la strada da seguire all’uscita dalla scuola superiore. Infermiere, ostetrico, virologo, tecnico di laboratorio sono soltanto le più conosciute di questa grande famiglia, che comprende anche figure come quelle di ottico, dietista, puericultrice, igienista dentale e tante altre ancora. Per fare un po’ d’ordine, sono sanitarie tutte le professionalità che svolgono attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; il loro esercizio è regolamentato da Ordini e Collegi provinciali, ai quali si accede dopo aver superato un esame di stato o con il solo titolo abilitante, a seconda dei casi.

professioni sanitarie - medico

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Il primo tassello di questo quadro è costituito, naturalmente, dalle professioni di medico chirurgo, odontoiatra, veterinario, farmacista e psicologo. Ed è proprio di tali figure che ci occuperemo oggi, nella prima tappa del nostro viaggio di orientamento nel vasto mondo delle professioni sanitarie – prima di vederle nel dettaglio ricordiamo che i corsi di laurea per accedere a esse sono tutti a numero programmato e per effettuare l’iscrizione è necessario superare un test di ammissione.

Il medico chirurgo

Tra le professioni in generale, non solo quelle sanitarie, la strada per diventare medico è in assoluto la più lunga da seguire. Il camice bianco ha sempre esercitato su tanti studenti un’attrattiva particolare e sono migliaia i giovani che, ogni anno, tentano l’accesso al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Per avvicinarsi a questo mestiere bisogna essere armati di tanta passione e buona volontà, oltre che di sensibilità, per avvicinarsi ai pazienti con l’attenzione e il tatto necessari.

Tutti coloro che supererano il test di accesso – che comprende quesiti di matematica, fisica, chimica, biologia, logica e cultura generale –  potranno iscriversi al Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia, a ciclo unico e della durata di sei anni. Al termine del percorso e dopo aver sostenuto la tesi di laurea, il neo-dottore dovrà poi scegliere il tipo di specializzazione da seguire e sostenere la prova di ingresso per il nuovo ciclo di studi, della durata di quattro o cinque anni – anche tre in alcuni casi.

L’odontoiatra

Il Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria è anch’esso a ciclo unico e in alcuni atenei ha una durata di cinque anni – come all’Università “Federico II” di Napoli –, in altri di sei – a “La Sapienza” di Roma, ad esempio. I posti disponibili per questo corso sono nettamente inferiori rispetto a quelli di Medicina e Chirurgia – di solito una trentina a fronte dei 300 o 400 messi a disposizione degli aspiranti medici. Anche in questo caso, dopo la laurea sono previsti corsi di specializzazione per perfezionare la propria formazione in un ambito specifico – Chirurgia Orale, Ortodonzia e altri – dell’odontoiatria ed esercitare la professione.

Il farmacista

Per accedere alla professione si può scegliere tra due corsi di laurea: quello in Farmacia – che apre al lavoro di farmacista in senso classico – e quello in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche – indirizzato soprattutto verso il lavoro nel campo dell’industria farmaceutica, cosmetica, alimentare e nei laboratori di ricerca pubblici e privati. Entrambi i percorsi di studio sono a ciclo unico e sono strutturati in cinque anni accademici.

Il veterinario

La Facoltà di Medicina Veterinaria, con il relativo corso di laurea, permette di esercitare la libera professione di veterinario, ma anche attività di ricerca legate all’industria zootecnica e di trasformazione degli alimenti di origine animale. Il ciclo unico di cinque anni solitamente è seguito da corsi di perfezionamento o specializzazione, la cui durata varia da uno a tre anni.

Lo psicologo o psicoterapeuta

Il Corso di Laurea in Psicologia è l’unico, tra tutte le professioni sanitarie viste finora, ad aver preso la struttura imposta dalla Riforma Moratti, il cosiddetto 3+2: è quindi costituito da un Primo Livello, della durata di tre anni, a cui fa seguito la specializzazione biennale – Laurea Magistrale – nella disciplina di proprio interesse – psicologia clinica, sociale, dello sviluppo e altri rami.

Paola Ciaramella