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Come si diventa commercialista? Ecco l’iter da seguire
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Come si diventa commercialista? Ecco l’iter da seguire

come si diventa commercialista
Pixabay | Gadini
Se siete a vostro agio con numeri, registri e normative, quella di commercialista potrebbe essere la professione che fa per voi. Ma qual è l'iter da seguire? Scopriamolo insieme.

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Molti di voi, soprattutto quelli che hanno deciso di dedicarsi a corsi di laurea in ambito economico, si chiederanno come diventare commercialista. Ci sono alcuni step da seguire per poter esercitare questa professione: vediamoli insieme, ma prima chiariamo alcune cose fondamentali. Come si diventa commercialista?

Chi, come si diventa commercialista e di cosa si occupa

Il dottore commercialista, comunemente chiamato commercialista, è un professionista che svolge attività di consulenza in ambito commerciale, fiscale, societario e del lavoro. Gestisce anche una serie di compiti come tenere la contabilità, predisporre il bilancio di esercizio, preparare la dichiarazione dei redditi, redarre libri contabili, svolgere perizie tecniche e revisioni amministrative e molto altro ancora.

Insomma, si tratta di una professione di grande responsabilità e molto complessa, che però negli ultimi tempi si è evoluta grazie al digitale, che in molti casi ha reso le cose – se non più semplici – almeno più veloci grazie alla gestione telematica degli adempimenti. Questo, però, aggiunge ai requisiti per diventare commercialista anche una buona competenza in ambito informatico.

Gli studi per diventare commercialista

Partiamo dal principio: che direzione è meglio dare alla propria carriera accademica se si ha l’aspirazione a diventare commercialista? E’ innanzitutto necessaria una laurea magistrale e specialistica in Economia. Dal 1 gennaio 2008, infatti, per iscriversi al registro dei praticanti dottori commercialisti (sezione A dell’Albo) è necessario possedere uno di questi titoli di studio:

  • laurea in economia del vecchio ordinamento;
  • laurea specialistica in scienze dell’economia;
  • titolo di laurea specialistica in scienze economico – aziendali;
  • laurea magistrale in scienze economico – aziendali;
  • laurea magistrale in scienze dell’economia.

Commercialista o Esperto Contabile?

Se ci si ferma alla laurea triennale, come abbiamo potuto constatare, non è possibile diventare commercialista, ma è possibile diventare Esperto Contabile ed iscriversi alla sezione B dell’Albo.
Qual è la differenza tra queste due figure, oltre al titolo di studio e all’iscrizione in una diversa sezione dell’Albo? Dal punto di vista del lavoro e della ordinaria gestione contabile le differenze sono praticamente nulle. Gli esperti contabili, però, a differenza dei commercialisti non possono:

  • figurare come rappresentanza presso le commissioni tributarie;
  • trasferire quote societarie;
  • svolgere attività di revisione contabile delle società di capitali, a meno che l’esperto contabile non sia anche revisore legale dei conti.

Entrambe le figure, però, per poter esercitare la professione devono svolgere un periodo di tirocinio, sostenere un Esame di Stato ed iscriversi all’apposito Albo. Ma andiamo con ordine.

Il praticantato per diventare commercialista

Una volta conclusi gli studi, un altro passaggio obbligato nel percorso per diventare commercialista è quello del tirocinio formativo o praticantato. Si tratta di un periodo di 18 mesi da svolgere presso lo studio di un professionista iscritto all’Albo da almeno 5 anni, senza purtroppo percepire alcuna retribuzione. Alcuni professionisti, però, riconoscono al praticante almeno un rimborso spese, ma non sono obbligati a farlo.

Ogni praticante ha un libretto sul quale vengono riportati tutti gli argomenti trattati nel corso del tirocinio e le attività svolte. Il Consiglio dell’Ordine può decidere di convocare il tirocinante per verificare che abbia effettivamente appreso tutto ciò che è stato riportato sul suo libretto.

L’aspirante commercialista o Esperto Contabile inizia il suo periodo di praticantato con l’iscrizione al registro dei tirocinanti, nella Sezione A per i dottori commercialisti e nella Sezione B per gli esperti contabili. Il tirocinio può essere svolto anche contestualmente alla laurea magistrale.

Il tirocinio è valido anche per diventare revisore dei conti?

I 18 mesi di praticantato per diventare commercialista non coincidono nemmeno in parte con i 36 mesi necessari per diventare revisore dei conti. C’è una sola eccezione, e cioè che il praticante svolga il suo periodo di tirocinio presso un professionista che abbia sia il titolo di commercialista sia quello di revisore legale. In questo caso i primi 18 mesi di praticantato consentono di accedere all’Esame di Stato per diventare commercialista, mentre i restanti 18 mesi di pratica obbligatoria consentiranno di diventare revisore legale.

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Pixabay | mohamed_hassan

Come diventare commercialista: l’Esame di Stato

L’Esame di Stato è l’ultimo step prima dell’iscrizione all’Albo professionale. Ogni esame si compone di due prove scritte, di una prova pratica e di una prova orale, ma è diverso per chi vuole iscriversi alla Sezione A dell’Albo piuttosto che alla Sezione B. Vediamo nel dettaglio le materie sulle quali conviene prepararsi.

Le materie dell’Esame di Stato per diventare commercialista (Sezione A)

  • Prima prova scritta: ne sono esentati coloro che provengono dalla sezione B dell’Albo. Le materie sono ragioneria generale e applicata, revisione aziendale, tecnica bancaria, tecnica industriale e commerciale, tecnica professionale e finanza aziendale;
  • Seconda prova scritta: diritto privato, diritto commerciale, diritto fallimentare, diritto tributario, diritto processuale civile e diritto del lavoro e della previdenza sociale.
  • Terza prova pratica: consiste nella redazione di atti relativi al contenzioso tributario;
  • Prova orale: verterà sulle materie oggetto delle prove scritte, più informatica, sistemi informativi, economia, matematica, statistica, politica economica, legislazione e deontologia professionale

Le materie dell’Esame di Stato per diventare Esperto Contabile (Sezione B)

  • Prima prova scritta: contabilità generale, contabilità analitica e di gestione, controllo della contabilità e dei bilanci, disciplina dei bilanci di esercizio e consolidati;
  • Secondo prova scritta: diritto civile e commerciale, diritto tributario, diritto fallimentare, diritto del lavoro e della previdenza sociale, economia politica e aziendale, sistemi di informazione e informatica, principi fondamentali di gestione finanziaria, matematica e statistica;
  • Terza prova pratica: consiste in una esercitazione sulle materie previste per la prima prova scritta;
  • Prova orale: verterà sulle materie oggetto delle prove scritte, sulla legislazione e deontologia professionale e su questioni teorico-pratiche relative alle attività svolte durante il tirocinio.

Vi suggeriamo qualche testo che probabilmente vi potrà essere utile:

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L’iscrizione all’Albo e l’apertura della partita Iva

L’iter per diventare commercialista non si conclude con il superamento dell’Esame di Stato ma con l’iscrizione all’Albo professionale, necessaria per poter esercitare questa professione. E’ inoltre necessario aprire la partita Iva con i seguenti codici Ateco:

  • 692011 – Servizi forniti da dottori commercialisti (per gli iscritti alla sezione A);
  • 692013 – Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi (per gli iscritti alla sezione B).

Le casse previdenziali per l’ordine dei commercialisti

Diamo uno sguardo anche all’aspetto previdenziale per quanto riguarda la professione di commercialista o di Esperto Contabile. Nonostante l’unificazione degli albi di dottori e ragionieri commercialisti, infatti, le casse previdenziali a cui fare riferimento sono rimaste due. I neo iscritti dovranno quindi iscriversi:

  • alla Cassa Nazionale di Assistenza e Previdenza dei Dottori Commercialisti, nel caso si tratti di iscritti alla sezione A dell’albo;
  • alla Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri e dei Periti Commerciali, nel caso degli Esperti Contabili iscritti alla sezione B dell’albo.

La formazione professionale continua dei dottori commercialisti e degli Esperti Contabili

Come per tutti i professionisti iscritti ad un albo professionale, anche per dottori commercialisti ed Esperti Contabili vige l’obbligo della formazione professionale continua. Dovranno quindi seguire corsi di aggiornamento professionale e conseguire almeno 90 crediti nel corso di ogni triennio, con minimo 20 crediti l’anno.

E concludiamo suggerendovi qualche strumento utile per svolgere la vostra professione: buon lavoro!

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